Con l’entrata in vigore dei nuovi canoni minimi per il demanio marittimo nazionale, CNA Ascoli Piceno invita le istituzioni competenti a rimodulare i canoni demaniali marittimi minimi, per il 2021 e gli anni a venire, in modo da sostenere le piccole attività artigianali e di servizi che si trovano nell’area portuale e operano su concessioni demaniali marittimi. "In tal modo i concessionari più piccoli saranno penalizzati enormemente” è il commento del portavoce di CNA Nautica, di Giulio Piergallini. Nei giorni scorsi si è rischiato di assistere agli effetti disastrosi di questi aumenti indiscriminati per alcuni piccolissimi box degli operatori della pesca. “In quel caso specifico, essendo ancora in corso il completamento del progetto di realizzazione dei nuovi box ad opera del Comune di S. Benedetto – spiega la responsabile territoriale di CNA Nautica, Irene Cicchiello - l’amministrazione comunale ha potuto richiedere la disponibilità temporanea dell’intera area, ad oggi occupata, fino al momento dell’effettivo trasloco. E questo senza dover pagare canoni demaniali aumentati anche di sei volte per le nuove norme statali sul settore introdotte a fine 2020”. “Per gli operatori portuali che lavorano su piccole aree demaniali (siano essi meccanici, tornitori, elettricisti, falegnami, carpentieri, frigoristi, cantieri navali, ferramenta, cooperative di servizi, magazzini per la pesca o per rifornimenti di carburante, ed anche associazioni sportive) la legge nazionale emanata ad ottobre prevede aumenti esorbitanti: tanto maggiori quanto minori sono le aree demaniali in concessione - aggiunge Piergallini - Infatti è stato fissato il 'Canone minimo dovuto' a 2.500 l’anno, indipendentemente dalla effettiva area in concessione. Questo nuovo 'minimo' vale anche per pochi metri quadri di concessione 'nude', ovvero con il manufatto realizzato dal concessionario (per le quali fino ad ora si pagava dai 300 ai 700 Euro). Di fatto un aumento medio di oltre il 300%, mentre i più piccoli, arriveranno ad avere un aumento del 600%, già da questo anno ed in piena emergenza Covid. La CNA territoriale chiede pertanto interventi correttivi immediati, certi che non affossino le piccole e micro aziende che caratterizzano il nostro ed altri porti nazionali”. "In questa fase di incertezza e di programmazione per le imprese soprattutto le medie e piccole - conclude il direttore di CNA Ascoli Piceno, Francesco Balloni - si deve tener conto di chi per anni ha fatto sacrifici e valorizzato mestieri che oggi con queste condizioni rischiano di sparire. Come CNA porteremo a tutti i livelli la problematica perché in questa fase non si può parlare di aumenti di costi in un momento di difficile reperimento dei ricavi".

Con l’entrata in vigore dei nuovi canoni minimi per il demanio marittimo nazionale, CNA Ascoli Piceno invita le istituzioni competenti a rimodulare i canoni demaniali marittimi minimi, per il 2021 e gli anni a venire, in modo da sostenere le piccole attività artigianali e di servizi che si trovano nell’area portuale e operano su concessioni demaniali marittimi. “In tal modo i concessionari più piccoli saranno penalizzati enormemente” è il commento del portavoce territoriale di CNA Nautica, Giulio Piergallini.

Nei giorni scorsi si è rischiato di assistere agli effetti disastrosi di questi aumenti indiscriminati per alcuni piccolissimi box degli operatori della pesca. “In quel caso specifico, essendo ancora in corso il completamento del progetto di realizzazione dei nuovi box ad opera del Comune di S. Benedetto – spiega la responsabile territoriale di CNA Nautica, Irene Cicchiello – l’amministrazione comunale ha potuto richiedere la disponibilità temporanea dell’intera area, ad oggi occupata, fino al momento dell’effettivo trasloco. E questo senza dover pagare canoni demaniali aumentati anche di sei volte per le nuove norme statali sul settore introdotte a fine 2020”.

“Per gli operatori portuali che lavorano su piccole aree demaniali (siano essi meccanici, tornitori, elettricisti, falegnami, carpentieri, frigoristi, cantieri navali, ferramenta, cooperative di servizi, magazzini per la pesca o per rifornimenti di carburante, ed anche associazioni sportive) la legge nazionale emanata ad ottobre prevede aumenti esorbitanti: tanto maggiori quanto minori sono le aree demaniali in concessione – aggiunge Piergallini –  Infatti è stato fissato il ‘Canone minimo dovuto’ a 2.500 l’anno, indipendentemente dalla effettiva area in concessione. Questo nuovo ‘minimo’ vale anche per pochi metri quadri di concessione ‘nude’, ovvero con il manufatto realizzato dal concessionario (per le quali fino ad ora si pagava dai 300 ai 700 Euro). Di fatto un aumento medio di oltre il 300%, mentre i più piccoli, arriveranno ad avere un aumento del 600%, già da questo anno ed in piena emergenza Covid. La CNA territoriale chiede pertanto interventi correttivi immediati, certi che non affossino le piccole e micro aziende che caratterizzano il nostro ed altri porti nazionali”.

“In questa fase di incertezza e di programmazione per le imprese soprattutto le medie e piccole – conclude il direttore di CNA Ascoli Piceno, Francesco Balloni – si deve tener conto di chi per anni ha fatto sacrifici e valorizzato mestieri che oggi con queste condizioni rischiano di sparire. Come CNA porteremo a tutti i livelli la problematica perché in questa fase non si può parlare di aumenti di costi in un momento di difficile reperimento dei ricavi“.