Il ritorno dell’Italia sul percorso della crescita, registrata oggi dall’Istat, si accompagna al miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro nell’artigianato e nelle piccole imprese che è proseguito anche nel mese di aprile, confermando così “l’effetto Jobs Act” di marzo. Lo rileva l’Osservatorio del Lavoro CNA, realizzato dal Centro Studi, che monitora mensilmente un campione di circa 20.500 micro e piccole imprese.

In primo luogo le assunzioni: pari a 3.290 (di cui 1.057 a tempo indeterminato) aumentano complessivamente del 4,2% rispetto ad aprile 2014. Tale variazione si somma al +8,6% registrato a marzo, mese in cui è entrato in vigore il Jobs Act. 

Si conferma anche il favore delle imprese per il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Dopo il balzo del +54,6% di marzo, infatti, ad aprile le assunzioni a tempo indeterminato aumentano del +28,4% rispetto a un anno prima. Per contro, diminuiscono le assunzioni effettuate con altre tipologie contrattuali: il tempo determinato, che rappresenta il 59%, del totale delle assunzioni, si riduce in un anno del 3,4%, l’apprendistato del 6,4%. 

Sempre ad aprile 2015, nel campione osservato, a 3.290 nuove assunzioni si contrappongono 2.518 cessazioni, con un saldo netto positivo di 772 nuovi posti di lavoro. Un aumento degli occupati dello 0,6% su base mensile che conferma l’incremento registrato a marzo quando il saldo positivo era stato pari a +571 assunzioni corrispondente a un aumento dell’occupazione dello 0,5%.

Si rafforzano, in definitiva, l’inversione di tendenza e i segnali di ottimismo della precedente rilevazione, ribadendo che le piccole imprese stanno partecipando alla ripresa in atto e contribuendo alla ripartenza dell’occupazione.