Disegno di legge:

Delega recepimento direttive appalti e concessioni

 

S. 1678

Delega al Governo per l’attuazione della direttiva 2014/23/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, della direttiva 2014/24/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE e della direttiva 2014/25/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE

 

Relazioni e Testo

Scheda di lettura

 

Assegnato alla 8a Commissione Lavori pubblici e comunicazioni

Relatori: Esposito (PD) e Pagnoncelli (FI)

 

Pareri: Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio, Finanze,  Industria, Ambiente, Politiche UE, Questioni regionali

 

 

 

Presentati ordini del giorno e emendamenti al testo base proposto dai Relatori che sono stati illustrati nel corso della seduta.

Il relatore Pagnoncelli (FI) ha illustrato gli emendati presentate da lui e dal correlatore Stefano Esposito (PD). In particolare gli emendamenti:

1.21 – specifica normativa generale per il settore dei servizi sostitutivi di mensa
1.47 – vieta le procedure derogatorie per l’affidamento dei contratti ad eccezione delle urgenze di protezione civile per calamità naturali
1.67 – rafforza l’attività di vigilanza e controllo in materia di appalti, con riguardo alla fase di esecuzione

1.75  -revisione disciplina in materia di pubblicità di avvisi e bandi di gara
1.101 – aggiornamento banche dati concernenti requisiti di qualificazione e revisione sistema AVCpass
1.121 – ridefinisce le soglie per cui i comuni non capoluogo di provincia sono tenuti a ricorrere a forme di aggregazione o di committenza centralizzata almeno regionale per gli appalti
1.131 – disciplina le varianti in corso d’opera distinguendole tra sostanziali e non sostanziali

1.141 – regola il ricorso al criterio di aggiudicazione del prezzo o del costo
1.190 – estende alcune procedure previste per gli appalti pubblici di lavori alla realizzazione di opere private di carattere strategico
1.193  – creazione di un albo nazionale con attribuzione a sorteggio per i ruoli di responsabile dei lavori, di direttore dei lavori e di collaudatore negli appalti pubblici di lavori
1.196  – valorizza la fase progettuale negli appalti pubblici e nelle concessioni dei lavori,
1.215  – istituisce un’apposita agenzia per il partenariato pubblico-privato
1.223  – in materia di procedure di partenariato pubblico-privato

1.242revisione disciplina dell’avvalimento

1.278 – utilizzo anche parziale di manodopera locale nell’esecuzione dell’appalto
1.289 – interviene sui contratti di lavoro negli appalti di servizi ad alta intensità di manodopera
1.298  – disciplina organica di criteri direttivi per le concessioni  
1.330subappalto necessario

 

Successivamente sono stati illustrati gli emendamenti ritenuti più significativi:

Sen. Margiotta (Misto): 1.9 che precisa il divieto di gold plating rispetto ai contratti e le convenzioni di importo superiore alle soglie comunitarie; 1.22  per tenere conto delle peculiarità dei singoli settori merceologici e di attività; 1.23 limitare il ricorso all’appalto integrato;  1.30 esclude il ricorso a procedure derogatorie per gli appalti, eccetto le esigenze di protezione civile;
1.55 garantire il rispetto dei criteri di sostenibilità energetica e ambientale negli appalti pubblici;  1.76 requisiti per partecipazione alle gare; 1.77 parametri certi per verifica congruità offerte;

1.78 impone di precisare espressamente nel regolamento del nuovo codice degli appalti pubblici e delle concessioni gli ulteriori poteri per l’ANAC; 1.88 determinazione costi standardizzati per ogni tipo di lavori, di servizi e di forniture tenendo conto delle peculiarità dei diversi territori. La determinazione sia fatta dal Consiglio superiore dei lavori pubblici coinvolgendo Conferenza delle regioni e Conferenza unificata.
Inoltre:  1.100  consultazione banche dati sui requisiti di qualificazione da parte delle stazioni appaltanti; 1.126 limitazione ricorso a variazioni progettuali in corso d’opera (anche attraverso l’affidamento prioritario della direzione lavori al progettista); 1.127 risoluzione del contratto e indizione nuovo appalto qualora le varianti in corso d’opera superino il 5% del valore del contratto; 1.138 distingue i criteri di aggiudicazione a seconda della tipologia di appalto; 1.153 offerta economicamente più vantaggiosa; 1.184 affidamento ruolo di responsabile del procedimento, direttore dei lavori o direttore dell’esecuzione del contratto prioritariamente ad un dipendente della stazione appaltante; 1.195 distinzione ruoli degli uffici tecnici delle P.A. da quello dei professionisti esterni per l’affidamento della progettazione; 1.207 garanzia globale di esecuzione; 1.211 riforma il sistema della validazione dei progetti1.265 stabilisce modalità per prosecuzione di un appalto qualora l’autorità giudiziaria proceda penalmente nei confronti dell’aggiudicatario; 1.314 rafforzare pianificazione strategica delle stazioni appaltanti; 1.317 stabilisce il carattere vincolante delle decisioni assunte in materia di opere pubbliche dopo le procedure di consultazione del débat public.

 

Sen. Filippi (PD) ha illustrato il complesso degli emendamenti presentati dal suo Gruppo.

Una parte importante prevede nel nuovo regolamento di attuazione ed esecuzione del codice procedure chiuse e non derogabili per la realizzazione delle opere ai fini di un recupero di efficienza e di certezza anche nei tempi. Altri emendamenti tendono a evidenziare il valore della fase progettuale prevedendo la messa a gara, di norma, del progetto esecutivo. Si stabilisce inoltre il principio che sia la stazione appaltante ad indicare il direttore dei lavori (ove possibile, potrebbe essere lo stesso progettista).

Altri emendamenti prevedono limitazioni per il ricorso alle formule dell’appalto integrato e del contraente generale negli appalti di lavori, nonché un rafforzamento dei poteri degli incaricati dei controlli e, corrispondentemente, sanzioni penali e amministrative più severe in caso di omissione.

Alcuni emendamenti, inoltre, prevedono forme di risarcimento della P.A. da parte di chi esegua o progetti opere non adeguate e deroghe alle procedure ordinarie solo per emergenze di protezione civile, fatti salvi gli obblighi di trasparenza e tracciabilità.

Riguardo alle centrali uniche di committenza per i comuni non capoluogo di provincia (emendamento 1.121 dei relatori) ritiene necessario un approfondimento per evitare il rischio di una eccessiva concentrazione di appalti presso le stesse strutture.

Altre proposte che in materia di concessioni richiamano l’obbligo di presentazione di adeguati piani economico-finanziari e definiscono meglio l’ambito di applicazione della direttiva 23/2014/UE e, infine, che ridefiniscono la disciplina del partenariato pubblico-privato e della finanza di progetto attraverso la valutazione ex ante della fattibilità dei singoli progetti.

 

Sen. Sonego (PD): 1.197 limita la possibilità di modificazioni progettuali rilevanti agli appalti di lavori per evitare contenziosi strumentali responsabilizzando ulteriormente la stazione appaltante, il progettista e l’appaltatore.

In merito a questo emendamento il sen. Cioffi (M5S) ha ricordato che, in base alla legislazione vigente, il progetto deve essere validato dal responsabile unico del procedimento, che è pubblico ufficiale e ha anche responsabilità amministrative e penali molto rilevanti. In merito alle attività svolte dai funzionari tecnici delle stazioni appaltanti, per le quali si prevede l’erogazione dell’incentivo del 2%, ha ricordato che queste dovrebbero avvenire fuori dall’orario di lavoro.

Gli emendamenti presentati dal Gruppo M5S mirano a consentire l’applicazione di vincoli più precisi per gli appalti sotto le soglie di valore comunitario. Alcune proposte rafforzano gli obblighi di pubblicità e trasparenza. Altre limitano il ricorso alle forme di partenariato pubblico-privato al fine di incentivare lo Stato a riprendere in mano la gestione delle opere pubbliche.

Ulteriori emendamenti limitano fortemente la possibilità di utilizzazione della procedura negoziata senza bando,  intervengono sull’affidamento di nuovi poteri all’ANAC al fine di distinguere il ruolo di regolatore da quello di controllore che dovrebbe, invece, essere affidato attraverso procedure trasparenti a cittadini e portatori di interessi qualificati.

Sull’emendamento 1.121 dei relatori ha espresso perplessità sull’intento di imporre una più forte centralizzazione delle committenze regionali ai comuni non capoluogo, che appare eccessiva, mentre si dovrebbe consentire ai comuni di ricorrere a forme di aggregazione.

 

Sen. Ranucci (PD): 1.108 prevede una revisione ed un efficientamento delle procedure di appalto di CONSIP che, pur essendo struttura di eccellenza, occorre però assicurare una migliore qualità degli approvvigionamenti e tempi più brevi per l’espletamento delle gare, incentivando il ricorso alle gare di tipo telematico.  Emendamento 1.322 per garantire il rispetto delle determinazioni assunte in seguito alle procedure del débat public.

 

 Sen. Borioli (PD): 1.113 interviene sull’aggregazione delle stazioni appaltanti e, segnatamente, dei comuni non capoluogo di provincia, demandando la fissazione dei relativi criteri al Dlgs di attuazione della delega. 1.283 obbliga all’aggiudicatario di adeguare la propria offerta a quella economicamente più vantaggiosa tra quelle comparate.

 

Seduta poi rinviata ad altra data

 

Documentazione depositata nel corso delle audizioni:

Memoria ANIEM – Comunicato stampa (444.9 KB)  –  ANIEM – Linee guida utilizzo offerta economicamente più vantaggiosa (3 MB)  –  ANIEM – Proposte di riforma (330.2 KB) 

ANIEM – Risposte ai quesiti (335.8 KB)  –  Memoria FISE-ANIP (593.7 KB)  –  Memoria CONSIP (546 KB)  –  Memoria Consiglio di Stato (286.2 KB)  –  Memoria rete professioni tecniche (828 KB)

Memoria Gruppo F.S. (369 Kb)  –  Memoria ANAS (723 Kb)  –  Memoria AUTOSTRADE (834 Kb)  –  Memoria Fondazione architetti e ingegneri INARCASSA – 1 (113 Kb)

Memoria Fondazione architetti e ingegneri INARCASSA – 2 (67 Kb)  –  Memoria ANEF (128 Kb)  –  Memoria UCSI (562 Kb)  –  Memoria ANPCI (468 Kb)  –  Memoria FNIP (223 Kb)

Memoria ASSINFORM (251 Kb)  – Memoria ANIE (5250 Kb)  –  Memoria ANSEB (345 Kb)  –  Memoria ANSEB 2 (812 Kb)  –  Memoria FIPE (264 Kb)  –   Memoria ANGEM e ORICON (678 Kb)  – 

Documento ASSIMP Italia (313 Kb)  –  Documento ASSIMP Italia 2 (304 Kb)  –  Documento ASSIMP Italia 3 (1016 Kb)  –  Memoria Fise Assoambiente (330 Kb)

Memoria Guardia di Finanza (1801 Kb)  –  Documento Itaca 1 (1589 Kb)  –  Documento Itaca 2 (110 Kb)  –  Documento Itaca 3 (367 Kb)  –  Documento Itaca 4 (456 Kb)

Memoria OICE (961 Kb)  –  Documento Finco 1 (383 Kb)  –  Documento Finco 2 (1116 Kb)  –  Documento Finco 3 (153 Kb)  –  Memoria Sindacati CGIL-CISL-UIL (222 Kb)

Memoria Associazione Nazionale Magistrati Amministrativi (174 Kb)  –  Memoria ANCI (505 Kb)  –  Memoria Patrimonio PA net (287 Kb)  –  Memoria ACCREDIA (607 Kb)

Memoria Confartigianato (624 Kb)  –  Documento UNIONSOA 1 (386 Kb)  –    –  Documento UNIONSOA 2 (822 Kb)  –  Documento UNIONSOA 3 (1216 Kb)

Memoria Alleanza delle cooperative (965 Kb)  –  Memoria CNA (1251 Kb)  –  Memoria CNA (1251 Kb)  –  Memoria Confcommercio (187 Kb)  –  Confcommercio-Allegato 1 (4669 Kb)  – 

Confcommercio Allegato 2 (549 Kb)  –  Confcommercio Allegato 3 (315 Kb)  –  Confcommercio Allegato 4 (1203 Kb)  –  Memoria dell’Ance (484 Kb)  –  Memoria RFI (3480 Kb) 

Consigli nazionali architetti, geometri, ingegneri e periti industriali: Memoria (828 Kb)  –  Fabrizio Fracchia, esperto di diritto amministrativo: Memoria (175 Kb)

 

 

 

(Fabio Lazzaroni / Ufficio Legislativo)