pasped

Una campagna di informazione e formazione online e offline con incontri sui territori rivolta a 42mila protagonisti della diaspora senegalese: si è svolto tra aprile e maggio il progetto Pasped, nato per rafforzare lo scambio e l’interconnessione tra Italia e Senegal e per sostenere la migrazione circolare e altamente qualificata. Obiettivo è mettere al centro il contributo determinante che questo fenomeno può rivestire nella promozione dello sviluppo socio-economico del Paese d’origine. I volumi di risparmio e la vivacità imprenditoriale sono infatti elementi chiave da valorizzare, attraverso un percorso di informazione, formazione e sostegno alla strutturazione di business plan concorrenziali.

Il progetto poterà alla selezione e alla formazione di 13 animatori socio-economici per garantire un’attività vicina ai territori e alle persone, per raggiungere direttamente gli utenti e raccogliere le loro richieste.

Italia e Senegal

Italia e Senegal sono paesi fortemente connessi da relazioni migratorie, commerciali e di cooperazione. Sono circa 106.256 i senegalesi iscritti agli elenchi e residenti in Italia: la dodicesima comunità non comunitaria immigrata e la quarta africana.

L’idea progettuale, coordinata da Amref Health Africa Onlus-Italia, con la collaborazione di CNAFondazione EcipaAssociazione Le RéseauLVIAAssociazione Oeds (Organizzazione degli emigrati per lo sviluppo del Senegal) Associazione Moded (Mouvement des etudiants de la diaspora), Centro studi e ricerche IdosRete Ndaari e Fondazione punto.sud, è nata e si è concretizzata nel dialogo e nel confronto con la diaspora in Italia per promuovere le idee imprenditoriali dei migranti da sviluppare nel Paese d’origine.

Il contributo di ECIPA

“Come Ecipa abbiamo svolto un intenso lavoro formativo dedicato sia agli animatori socio-economici che ai beneficiari dell’intervento per supportarli nella loro idea imprenditoriale e con soddisfazione possiamo oggi evidenziare che Amref ha potuto consegnare a AICS Dakar 67 business plan che auspichiamo si possano concretizzare in progetti imprenditoriali di successo” ha detto Giuseppe Vivace, direttore della Fondazione ECIPA.

“Questa iniziativa mette in evidenza come la collaborazione tra mondo delle Ong e dell’associazionismo d’impresa possa portare frutti particolarmente interessanti nell’ambito della cooperazione allo sviluppo – ha aggiunto dal canto suo Antonio Franceschini, responsabile Ufficio promozione e mercato internazionale CNA –. La legge 125/2014 ha tracciato un nuovo solco per la cooperazione internazionale, portando l’esperienza del privato profit al Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo. Riteniamo che il mondo dell’artigianato e delle Pmi possa portare un rilevante contributo alla definizione di progettualità sostenibili utili alle comunità dei Paesi beneficiari”.

 

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