“La nuova legge provinciale sugli appalti introduce novità positive per le piccole e microimprese come le clausole sociali che limiteranno la concorrenza sleale, ma rinvia l’applicazione ad un vademecum sulle linee guida dell’Agenzia per gli appalti e non tutela i subappaltatori in caso di fallimento dell’esecutore o di risoluzione del contratto”.

È un giudizio in chiaro scuro quello che CNA-SHV Costruzioni formula sulla legge provinciale sugli appalti, approvata ieri in Consiglio provinciale.

“L’adeguamento delle disposizioni provinciali alla legge statale – afferma Emilio Corea, presidente della categoria edile degli artigiani CNA-SHV – uniforma il quadro normativo, pur mantenendo un’attenzione specifica per le PMI locali. Riteniamo utile l’articolo che, negli appalti di servizi ad alta intensità di manodopera, prevede che l’operatore economico sia tenuto a dimostrare, nell’esecuzione della commessa, l’entità del costo del personale con riferimento al contratto collettivo nazionale e al contratto territoriale in vigore. Sarà un deterrente per la concorrenza sleale perché la congruità del costo del personale dovrà essere verificata, ai fini dell’aggiudicazione e in fase di esecuzione, dal responsabile unico del procedimento”.

Positiva per le Pmi la riduzione al 2% dell’importo contrattuale della garanzia nella fase di esecuzione, sotto forma di cauzione o fideiussione, con possibilità di ridurla all’1% o incrementarla fino al 4% in base al tipo di prestazione e grado di rischio.

CNA-SHV Costruzioni è preoccupata per le conseguenze dell’articolo sulle procedure di affidamento in caso di fallimento dell’esecutore o di risoluzione del contratto e misure straordinarie di gestione e completamento dei lavori: “Con la norma precedente il subappaltatore che aveva eseguito più di metà delle opere poteva proseguire i lavori nonostante il fallimento o la risoluzione del contratto dell’appaltatore principale, mentre la nuova disciplina  penalizza i subappaltatori, che non hanno certezza di riscuotere i crediti e di poter proseguire l’attività con l’azienda alla quale verrebbero affidati i lavori, scelta tra quelle che avevano partecipato alla gara originaria”.

CNA-SHV e l’Unione Costruzioni vogliono approfondire i punti che destano preoccupazione con il presidente della Giunta provinciale e con l’Agenzia provinciale per gli appalti “affinché il vademecum sulle linee guida per le nuove disposizioni venga redatto nel minor tempo possibile e la procedura in caso di fallimento della ditta appaltante venga integrata da tutele ben precise per i subappaltatori”.