Ascoli Piceno tra bilancio 2023 e previsioni 2024

“Reduce da un 2023 all’insegna di una serie di criticità sul piano dell’accesso al credito e del reperimento di personale, nel 2024 il tessuto imprenditoriale del Piceno sarà chiamato a sfruttare al meglio le opportunità messe a disposizione dallo Stato e dagli enti locali per l’avvio e il consolidamento di imprese realmente innovative. Con il sostegno delle istituzioni e dell’associazione, l’attenzione alla qualità e le potenzialità produttive e culturali che da sempre rappresentano il fiore all’occhiello del nostro territorio dovranno trainare la ripresa dell’economia picena, ad oggi ancora frenata da una serie di annose problematiche da risolvere e archiviare al più presto per dare stabilità alla nostra comunità e avvicinare sempre di più i giovani al mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa” hanno commentato Francesco Balloni e Arianna Trillini, rispettivamente direttore e presidente della CNA di Ascoli Piceno alla presentazione del bilancio del 2023.

Un anno, il 2023, che avrebbe dovuto segnare il tanto atteso rilancio economico e che invece, ancora una volta, ha assistito all’avvento di nuove criticità e al consolidamento di trend decisamente preoccupanti per il futuro dell’imprenditoria locale.

Insieme a Giulio Piergallini, presidente CNA Nautica Ascoli Piceno, Antonio Scipioni, presidente CNA Agroalimentare Ascoli Piceno e Barbara Tomassini, presidente CNA Artistico e tradizionale Marche, la presidente Arianna Trillini e il direttore Francesco Balloni hanno incontrato la stampa nella Sala Gialla della sede ascolana della Camera di Commercio delle Marche.

Sebbene l’economia globale continui a recuperare terreno dopo la pandemia, le crisi internazionali e l’ondata inflazionistica, con una crescita globale attesa stimata in un +3% nel 2023 e in un +2,9% per il 2024, Banca d’Italia delinea per il nostro Paese un quadro macroeconomico che risente dell’irrigidimento delle condizioni monetarie e creditizie per imprese e famiglie, conseguente al forte rialzo dei tassi di interesse. Ne deriverebbe una crescita percentuale annua sensibilmente inferiore di quella prevista a livello globale, con un +0,7% nel 2023, +0,6% nel 2024 e +1,1% per il 2025 e il 2026.

Restringendo il campo in ambito regionale e provinciale, tuttavia, il quadro complessivo non fa che registrare ulteriori criticità in ottica presente e, soprattutto, futura. Se, da un lato, secondo i dati elaborati dal Centro studi CNA Marche nel terzo trimestre 2023 il numero degli occupati su scala regionale aumenta (20.182 in più rispetto allo stesso trimestre 2022, +3,2%) in misura maggiore rispetto al dato nazionale (+2,1%), dall’altro è nella crescita in questione che si annidano le principali cause di un bilancio che, per il 2023, si preannuncia negativo.

Il numero degli occupati, infatti, aumenta grazie all’ascesa della componente dei lavoratori dipendenti (+6,7%), sufficiente a colmare il netto calo degli indipendenti (-8,2%)12.428 in meno rispetto al trimestre di un anno fa, numeri che fanno riflettere sul forte e sistematico ridimensionamento del numero di imprese attive che affligge da anni la nostra regione e, almeno quest’anno, anche il Piceno.

La demografia d’impresa registra nelle Marche, rispetto allo stesso periodo del 2022, una notevole perdita di imprese attive (-4384, pari al -3,1%), in assoluto la più significativa dell’intero Paese (-35.365 imprese: -0,7%). In particolare, nel periodo gennaio-novembre 2023 le aziende attive nella provincia di Ascoli diminuiscono rispetto allo stesso periodo del 2022 di ben 1.448 unità (-7,0%), dunque ancor più velocemente rispetto a quanto avviene nel resto delle Marche.

Il maggior ritmo di contrazione del tessuto di imprese provinciale riguarda tutti i macrosettori, ma in particolare le attività di costruzione, dove la differenza nella diminuzione percentuale delle imprese tra provincia e regione supera i 5 punti (-9,5% la provincia, -4,1% la regione). Il divario nel ritmo di diminuzione delle imprese risulta rilevante anche nelle attività dell’industria in senso stretto (che comprendono estrazioni, manifatture, energia, acqua fogne e rifiuti), che perdono in provincia il 7,0% delle imprese (-3,8% la regione), e nelle attività di servizio (-5,9% in provincia e -2,9% in regione).

Per quanto riguarda i singoli settori e con riferimento a quelli principali per numerosità di imprese, la provincia registra nei primi 11 mesi dell’anno una decisa perdita di imprese attive nel commercio e riparazione veicoli (-9,8%, quasi il doppio rispetto al -5,5% della regione), nelle manifatture (-7,4% contro -3,8% per la regione), nelle costruzioni (-9,5% contro il -4,1% delle Marche) e nei servizi di alloggio e ristorazione (-6,2% contro il -2,9%).

Di rilievo appare anche la diminuzione di imprese che si registra sia nel settore dei servizi alle imprese denominato noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese dove il calo è del -5,8% a fronte del -1,4% della regione, sia nel settore delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento dove la provincia registra -4,8% a fronte di un -1,3% della regione.

I giovani e l’impresa

Il quadro demografico d’impresa nel Piceno risulta inevitabilmente condizionato da un ricambio generazionale che fatica a imporsi nei quadri dirigenziali delle piccole e medie imprese del territorio, con saldamente alla guida imprenditori ormai esperti e prossimi alla pensione, ma ancora lontani dal passare la mano alle nuove generazioni.

Si tratta di un trend consolidato nel Piceno, riconducibile a diverse motivazioni – dal timore di intraprendere un’avventura imprenditoriale alla mancanza di formazione adeguata ad affrontare le sfide del fare impresa, senza dimenticare le problematiche che da anni affliggono l’artigianato e la piccola e media impresa – che rendono sempre più difficile trovare dei giovani disposti a mettersi in gioco. In questo senso, oltre un terzo degli imprenditori individuali attivi nel Piceno ha superato i 60 anni di età (34,1%), mentre la fascia 36-60 anni comprende il 57,3% delle imprese individuali della provincia.

Export, assunzioni, previsioni per il 2024

Nella provincia di Ascoli Piceno l’export manifatturiero diminuisce (-16,5%) in maniera più consistente di quello regionale (-9,6%), ma se si considera il dato al netto dell’export di articoli farmaceutici il calo risulta assai più contenuto (-2,5%). In particolare, a diminuire sono le esportazioni degli articoli farmaceutici chimico-medicinali e botanici (-18,1%) ma anche quello del sistema moda (-1,9%), in controtendenza con la crescita a livello regionale (+8,0%).

Le assunzioni, invece, risultano in calo tendenziale in tutte le province delle Marche con dinamiche assai prossime tra loro: si va dal -5,3% di Fermo al -8,1% di Pesaro e Urbino, mentre nella provincia di Ascoli si registra un -5,9%. Per tutte le province si riscontra, inoltre, un considerevole recupero rispetto al valore del trimestre precedente: tale dinamica è la più accentuata per Ascoli (+35,5%) tra le altre province marchigiane.

L’attività della CNA di Ascoli Piceno

Nonostante le difficoltà e le incertezze che aleggiano sul futuro del tessuto imprenditoriale locale, come di consueto anche il 2023 ha visto la CNA di Ascoli Piceno particolarmente attiva sul fronte dell’attività sindacale, abbinata a una serie di iniziative ed eventi finalizzati alla valorizzazione delle eccellenze artigiane del territorio.

A partire dalle prime settimane dell’anno, con il supporto costante degli enti locali, l’associazione si è fatta promotrice di manifestazioni che, tra interessanti novità e gradite conferme, hanno rappresentato preziosi momenti di confronto tra addetti ai lavori e nuove generazioni, fornendo spunti di riflessione utili per stimolare la creazione d’impresa, consolidare i progetti aziendali già avviati e svilupparne di nuovi, senza per questo mettere da parte l’attenzione al sociale che da sempre caratterizza l’universo CNA.

È indubbiamente il caso delle iniziative promosse insieme alla questura di Ascoli e dedicati alla sicurezza di imprenditori, cittadini e pensionati, in un proficuo rapporto di collaborazione coltivato nel tempo e sfociato nella pubblicazione del vademecum per la sicurezza delle imprese e delle attività commerciali a diretto contatto con il pubblico. Si tratta di un documento aggiornato e dal carattere estremamente pratico, in grado di racchiudere in poche pagine indicazioni utili per prevenire e contrastare truffe e potenziali casi di violenza e pericolo per imprenditori, esercenti e loro clienti.

Al tempo stesso, per favorire lo sviluppo del bacino portuale di San Benedetto, la CNA di Ascoli Piceno, il Circolo Nautico Sambenedettese, il Consorzio Nuovo Porto, la Lega Navale e l’amministrazione comunale di San Benedetto hanno presentato un progetto di recupero e valorizzazione di una darsena da destinare a settori emergenti come la cantieristica, la nautica da diporto e il diporto professionale.

Come da tradizione, per sostenere il settore manifatturiero e della moda alle prese con la sfida del ricambio generazionale e le difficoltà legate al calo delle esportazioni, anche quest’anno la CNA di Ascoli Piceno ha puntato sulla valorizzazione delle eccellenze nostrane del fashion promuovendo la nona edizione di Fashion Mood, la sfilata di alta moda che per la prima volta, oltre che nell’ormai abituale piazza Kursaal a Grottammare, ha fatto tappa anche al Circolo tennis Maggioni di San Benedetto per uno straordinario doppio appuntamento dedicato alle splendide creazioni del settore moda del Piceno.

Dalla moda alla rievocazione storica, anche in questo 2022 la Quintana di Ascoli ha visto la CNA e i suoi maestri orafi in prima linea con gli Ori delle Dame, il progetto legato alla valorizzazione delle eccellenze artigiane del Piceno che quest’anno ha festeggiato la tredicesima edizione con un ulteriore appuntamento interamente dedicato ai sestieri cittadini e ai mestieri artigiani.

La riscoperta del saper fare del Piceno, in fondo, rappresenta il cardine di una progettualità portata avanti nel segno della formazione e dell’orientamento imprenditoriale delle nuove generazioni, come confermato dai diversi appuntamenti promossi in collaborazione con gli istituti scolastici del territorio per condividere esperienze, conoscenze e strumenti utili all’inserimento nel mondo del lavoro attraverso un confronto costruttivo tra imprenditori di oggi e di domani.

Si spiega in questo senso la partecipazione della CNA di Ascoli Piceno a eventi a tema promossi sul territorio come Exporienta e l’Expo del Lavoro e dell’Orientamento, ma soprattutto la scelta di investire ulteriormente nella formazione anche nell’anno a venire. L’imminente trasferimento dell’ufficio di Ascoli in una sede più ampia, sempre in via Indipendenza, ma soprattutto l’apertura di un nuovo ufficio in via Mutilati e invalidi del Lavoro, in piena Vallata del Tronto, consentirà di riservare un ruolo di maggiore rilievo alla formazione, in un percorso di crescita che negli anni ha visto oltre 1.300 ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori apprendere dai maestri artigiani del territorio i principi fondamentali dell’autoimprenditorialità e del saper fare.

I grandi temi del 2024

In attesa di raccogliere i frutti di un’intensa attività di formazione, la CNA di Ascoli Piceno continua a lavorare per assicurare il dovuto sostegno da parte delle istituzioni a un’imprenditoria locale ormai stremata dalle criticità ormai annose che, in assenza di tempestivi provvedimenti, rischiano di precludere ogni prospettiva futura per alcuni settori chiave dell’economia picena.

È indubbiamente il caso del Superbonus, la cui riduzione del beneficio 70% a partire dall’1 gennaio provocherebbe effetti economici e sociali devastanti, peggiorando ulteriormente un quadro generale già complesso per via dei crediti incagliati. Si tratta di una questione ormai ben nota ai residenti negli 11.489 edifici marchigiani coinvolti, alla fine di ottobre, nei lavori di efficientamento energetico, per un giro di affari da 2,5 miliardi di euro di investimenti complessivi. Se un cantiere su quattro non riuscirà a concludere i lavori entro la scadenza del 31 dicembre, la CNA di Ascoli Piceno ribadisce la necessità di una proroga urgente di almeno tre mesi per i condomini, utile a scongiurare il rischio di contenziosi tra cittadini e imprese, con un impatto ridotto sulle finanze pubbliche e notevoli vantaggi per le realtà imprenditoriali e sociali coinvolte.

Superbonus a parte, una delle principali problematiche che condizionerà inevitabilmente la produttività del Piceno anche nel 2024 è rappresentata dalla carenza di manodopera specializzata. Come noto, le aziende riscontrano sempre più difficoltà nel reperire risorse umane adeguatamente formate o da formare in relazione a un’offerta di lavoro paradossalmente crescente, quantomeno in determinati settori.

In particolare, le imprese delle Marche stanno cercando 7.710 lavoratori e prevedono di assumerne 30.890 entro la fine di febbraio 2024, ma in 52 casi su 100 – che salgono a 54 nel Piceno – hanno difficoltà a trovare i profili desiderati. Siamo di fronte a un fenomeno indubbiamente preoccupante, che impedisce di portare a termine investimenti sul personale anche per via delle logiche che ad oggi regolano i rapporti tra datori di lavoro, manodopera e agenzie interinali. Ad oggi, infatti, l’assunzione in termini concorrenziali di risorse specializzate o di giovani desiderosi di muovere i primi passi nel mondo del lavoro rappresenta sempre più un’utopia, condizionando negativamente l’incontro tra domanda e offerta.

A peggiorare ulteriormente il quadro generale è stato il recente e vertiginoso aumento dei tassi di interesse disposto dalla Banca centrale europea. Una scelta, quella della Bce, messa fermamente in discussione dalla CNA di Ascoli Piceno, dato che la volontà di insistere nella politica di incremento dei tassi rischia di tagliare definitivamente le gambe alla crescita economica.

In questi mesi, infatti, la crescita dei tassi ha già avuto notevoli ripercussioni sulla quotidianità del tessuto imprenditoriale e della cittadinanza, mettendo a rischio la sopravvivenza dei soggetti più fragili come le famiglie e le micro, piccole e medie imprese, che per finanziarsi ricorrono necessariamente a mutui e prestiti.

In quest’ottica, in piena condivisione con famiglie, imprenditori, fornitori di materie prime e rappresentanti della logistica e della distribuzione, anche nel 2024 la CNA garantirà il proprio impegno per accrescere la competitività ed efficienza delle aziende, garantendo stabilità, possibilità di investimento e ricadute positive sui consumatori.