Balneari: cinque miliardi di investimenti per le spiagge italiane

Cabine, mezzi meccanici per la pulizia degli arenili, aree verdi, arredi. Queste le  principali destinazioni degli investimenti pianificati dalle imprese balneari per riqualificare le strutture aziendali pensando alla tutela dell’ambiente: cinque miliardi in dieci anni. Grazie alla proroga delle concessioni demaniali balneari contenuta nell’ultima Legge di Bilancio.

CNA si è battuta per ottenerla. E ha vinto la battaglia. Allontanando il rischio di un’asta che avrebbe rimesso sul mercato attività nelle q1uali imprese quasi esclusivamente piccole e familiari investono risorse da decenni. Sono 30mila le aziende turistiche balneari, un settore che vale circa 13 miliardi di euro, e ora possono finalmente guardare al futuro con fiducia, puntando su migliori strutture e migliori servizi da offrire alla clientela.

Secondo CNA Turismo e Commercio, che ha condotto una indagine tra i propri associati nel settore, dei cinque miliardi di investimenti previsti, tre miliardi e mezzo serviranno a ristrutturare e/o a riqualificare i manufatti adibiti alla ricezione e alla somministrazione di bevande e alimenti; un miliardo e mezzo sarà destinato a beni strumentali.

 

La top ten degli investimento per un  basso impatto ambientale:

  1. cabine;
  2. bar e ristoranti;
  3. arredi;
  4. ombrelloni, sdraio, lettini;
  5. mezzi meccanici per la pulizia degli arenili;
  6. passaggio alle fonti energetiche rinnovabili nell’alimentazione degli impianti;
  7. piscine e aree acquatiche attrezzate;
  8. aree verdi e attrezzate per l’intrattenimento, di adulti e bambini;
  9. attrezzature per la sicurezza e, in particolare, per la prevenzione degli incidenti negli stabilimenti e per il salvataggio in mare;
  10. impianti di depurazione e filtraggio dell’acqua.