Il 12 luglio 2022, su iniziativa della Camera di Commercio di Bolzano, che aveva sensibilizzato in tal senso tutte le associazioni di categoria dell’autotrasporto locali e nazionali, CNA Alto Adige aveva presentato alla Direzione generale mobilità e trasporti della Commissione europea un reclamo per violazione del diritto Ue in merito ai divieti notturni di transito per i mezzi pesanti istituiti dal Land Tirol. “Tali divieti – si legge nel ricorso presentato dalla Confederazione – limitano illegittimamente la libera circolazione delle merci all’interno dell’Ue. Si tratta di una violazione del diritto dell’Unione Europea, che colpisce direttamente gli interessi dell’economia europea. Il tratto interessato della A22 è il più importante collegamento stradale tra la Germania e l’Italia. La misura non sembra essere giustificata, in quanto l’obiettivo specificato – il rispetto dei valori limite di NOx – è già stato raggiunto. Dal 2021 in Tirolo non è stato misurato alcun superamento dei valori limite di NOx. Da aggiungere che la misura discrimina le imprese di trasporto che hanno sede al di fuori della zona nucleo del Tirolo”.

Il 7 ottobre 2022 una prima risposta da parte della Direzione generale mobilità e trasporti della Commissione europea che spiegava come “la denuncia solleva questioni che richiedono un ulteriore esame, tuttora in corso”. Poi una nuova comunicazione nella quale si legge che “La Commissione sta analizzando e seguendo da vicino gli sviluppi in materia, in particolare promuovendo i pertinenti scambi tra gli Stati membri interessati”.

Per una migliore articolazione del traffico l’Ue propone “una gestione intelligente e l’introduzione di sistemi di pedaggio moderni, in particolare sulla base delle modifiche da ultimo adottate alla direttiva 1999/62/EC. La Commissione – si legge ancora nella lettera recapitata all’associazione – è pronta a sostenere i negoziati tra i paesi interessati al fine di trovare un compromesso che renda superflue misure quali il divieto notturno per certi veicoli commerciali pesanti. Continueremo – conclude la nota – a seguire da vicino la situazione lungo il corridoio del Brennero e cercheremo di portare gli attori politici dei paesi e delle regioni lungo il corridoio allo stesso tavolo per trovare soluzioni comuni”. Laconico il commento del presidente Claudio Corrarati, firmatario del ricorso: “L’Unione Europea sposa la linea Kompatscher del dialogo. Intanto però l’Austria continua a imporre alle nostre imprese, ingiustamente, i suoi diktat. Il risultato è quello di pesanti danni, già oltre i 250 milioni di euro, alla nostra economia”.