Dopo la pubblicazione dei dati della Camera di Commercio delle Marche sulle cessazioni delle imprese nella provincia di Macerata, ben 3.671 nei primi 8 mesi del 2022, il presidente della CNA Macerata, Maurizio Tritarelli, ha inviato una lettera al presidente della Provincia, Sandro Parcaroli, chiedendo l’attivazione con la massima urgenza di un tavolo di confronto istituzionale con le parti sociali.

“Non possiamo assistere passivamente alla scomparsa di più di 15 imprese al giorno nella nostra provincia – afferma Tritarelli – è ora che, al di là dei proclami e delle buone intenzioni, chi può faccia qualcosa”.

Nella graduatoria marchigiana dei saldi tra imprese nate e imprese cessate, infatti, Macerata è ampiamente fanalino di coda con un -5,9% (dal 31/12/21 al 31/8/22). Meglio tra tutte le province fa Ascoli, con un saldo addirittura positivo di un +0,3%, a seguire tutte le altre: Ancona -0,5%, Pesaro – 0,7%, Fermo -4,4%.

“Perché – si chiede il presidente Tritarelli – nella nostra provincia la crisi è molto più marcata rispetto alle altre? Se fosse solo per i ritardi della ricostruzione post-sisma, anche Ascoli avrebbe il saldo negativo; se fosse dovuto alla crisi del manifatturiero, le altre province, con numeri maggiori di rappresentatività del settore, starebbero assai peggio rispetto a noi. Allora quali sono le cause concomitanti di questa nostra non invidiabile specificità?

Sempre stando ai dati della Camera di Commercio, l’andamento negativo del numero delle imprese per Macerata parte da lontano: “Ricordiamo che nel 2021, anno della ripresa per tutta l’economia italiana con 17.317 partite iva in più sul territorio nazionale, ne abbiamo invece perse 394 rispetto all’anno precedente (-1,16%) che già ne contava 413 in meno. La nostra provincia nel 2021 ha tirato in basso tutta la regione che ha pagato un saldo negativo complessivo di 126 imprese”.

Da qui la richiesta urgente di un tavolo di confronto finalizzato a una analisi approfondita dei dati, alla ricerca delle cause principali e per una condivisione delle soluzioni: “La situazione è estremamente complessa e non esiste una ricetta salvifica”, puntualizza Tritarelli. “È inutile perder tempo nella ricerca di presunti colpevoli: a noi interessa capire cosa sta accadendo nella nostra provincia e trovare le soluzioni più efficaci”.