Da un progetto pilota a una nuova importante realtà nel settore delle consulenze alle imprese. Nasce con un acronimo, Crai (Centro regionale artigianato e imprese), la più grande società di servizi alle imprese delle Marche costituita dalla CNA. In una visione di integrazione, ottimizzazione delle risorse, delle competenze, CNA ha deciso di scegliere le migliori professionalità presenti in ogni struttura provinciale e metterle insieme per creare un “super pool” di esperti in campo fiscale, paghe, consulenza del lavoro e privacy.

A questa prima fase del nuovo progetto hanno aderito le CNA provinciali di Ancona, Pesaro e Urbino e Ascoli Piceno che da sole rappresentano oltre 13mila imprese. Ma il processo di integrazione, dalla fase sperimentale già passato a quella operativa, è rivolto in prospettiva anche alle altre CNA provinciali delle Marche.

Alla presentazione del nuovo Crai nella Sala della Croce Rossa di Marotta, il presidente del Centro regionale artigianato e imprese, Otello Gregorini, ha commentato:  “Ragionando in una visione prospettica orientata al futuro, il Crai rappresenta un primo importante tassello in una logica che tiene conto delle trasformazioni avvenute nella società e nel mondo delle imprese in questi anni. Le logiche campanilistiche e territoriali, in un mondo dove la globalizzazione e la digitalizzazione hanno infranto qualsiasi barriera e messo tutto in discussione, non hanno più alcun senso. Ecco perché – ha sottolineato Gregorini – CNA ha deciso di organizzarsi con una realtà più specialistica che saprà dare risposte sempre più puntuali, specifiche e autorevoli ai propri associati in un processo di piena integrazione con le rispettive strutture provinciali”.

A loro volta i segretari provinciali Massimiliano Santini di Ancona, Moreno Bordoni di Pesaro e Urbino, e Francesco Balloni di Ascoli Piceno hanno ribadito la piena adesione delle rispettive strutture a un progetto “dove non si snaturano e si disperdono territorialità e tradizioni ma anzi si valorizzano in un’ottica di piena integrazione”.