“Centotrenta milioni di danni. Secondo una nostra stima prudenziale, condotta in collaborazione con le strutture territoriali della Confederazione, ammonterebbe già a questa ingente somma il controvalore economico sulle imprese delle conseguenze del maltempo che nei giorni scorsi ha flagellato l’Italia centrale”.

“In particolare è l’economia dell’Abruzzo a uscire più malconcia da questa catastrofe con perlomeno 100 milioni di danni già accumulati. Dalla nostra indagine emerge che dovrebbero essere circa 30mila le imprese, di cui 7mila artigiane, della regione ad aver patito danni alla produzione solo per la mancata erogazione dell’energia elettrica. Problemi gravissimi si sono registrati per il comparto alimentare che al danno della mancata produzione ha aggiunto il deperimento delle merci conservate in celle frigorifere e congelatori. Mancata erogazione dell’energia elettrica, sospensione delle forniture idriche e inagibilità delle strade d’accesso hanno costretto centinaia di imprese all’interno delle aree artigianali e industriali ad arrestare l’attività produttiva. Numerosi capannoni e stalle sono crollati in seguito alle eccezionali nevicate. Danni ingenti hanno subito laboratori artigiani ed esercizi commerciali anche nei centri urbani: a Chieti, bloccata per giorni prima che arrivasse l’Esercito, e a Pescara, dov’è straripato il fiume omonimo”.

“Anche alla luce di queste drammatiche notizie ribadiamo la necessità di sospendere imposte e contributi nei comuni colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo e, nel contempo, di valutare con immediatezza forme di sostegno, per le imprese e per i loro dipendenti, e indennizzi per artigiani, micro e piccole imprese”.

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