La Cna Rovigo incontra il mondo dei Fab Lab e lo fa per l’occasione speciale della presentazione del nuovo libro di Stefano Micelli “Fare è innovare – il nuovo lavoro artigiano” alla sede del PopLab al Censer di Rovigo.

“E’ il racconto con parole semplici della vita degli artigiani – afferma il moderatore Giampietro Vecchiato dopo il saluto iniziale del direttore di Cna Rovigo Alessandro Monini – e questa è la forza più grande di una pubblicazione che arriva dopo il primo successo di Micelli.”

L’iniziativa della Cna, realizzata con il contributo della Camera di Commercio Venezia Rovigo nell’ambito del progetto “Ri-generazione 2020” e il supporto dell’Ebav ha toccato uno dei luoghi della tecnologia locale e la presenza dell’autore con origini friulane è stata davvero efficace.

“Per il secondo libro ho usato mio padre come editor – ha affermato Micelli – e, dopo aver avuto una persona dedicata per il primo libro, è stata una sensazione nuova. Per rendere il libro semplice lo sforzo è doppio ma credo che ne sia valsa la pena.”

Emblematico l’esempio citato dall’autore parlando di come si è evoluto il mercato della birra. “Nel centro storico di Udine – ha affermato Micelli ho trascorso la mia adolescenza vicino ad una fabbrica autoctona come era la birra Moretti oggi in mano ad altre aziende non più del territorio. Ma l’esempio della modificazione del mercato della birra riguarda anche altri settori della nuova artigianalità e la posta in gioco è importante come importante è la catena del lavoro che si è modificato. Noi – continua il docente di Cà Foscari – vorremmo pensare al lavoro come spazio di realizzazione individuale e di socialità. L’imprenditorialità artigiana nasce dalla capacità di ascolto e viene tradotta in un prodotto/servizio che viene poi immesso nel mercato.”

Ma artigiano è ancora piccolo e bello? “L’aspetto dimensionale per cui viene associato l’artigiano ad un’azienda di ridotte dimensioni è una falsità perchè invece l’artigiano è un modello di lavoro. La diversità di oggi è che il nuovo modo di produrre passa attraverso le tecnologie digitali che procurano enormi vantaggi a patto che sia ad un prezzo accessibile. Dietro al lavoro dell’artigiano – analizza Micelli – c’è un’anima ma anche tecnologia e managerialità. Dobbiamo aumentare la presenza nel canale del commercio elettronico e siamo davvero sotto rispetto allo standard ideale. C’è un enorme spazio per posizionarsi. Amazon sta aprendo sezioni legate al made in Italy che è un grande segnale in questo senso.

Un altro tema su cui insistere è il design. Si impegna e riflette sul concetto di una nuova artigianalità. Oggi stiamo entrando nella fase due. Cioè si inizia a dare forma ad oggetti che poi le nuove tecnologie “incastrano” nel processo produttivo.”

Stefano Micelli, in un dialogo con Giampietro Vecchiato piacevole e profondo, ha insistito sul concetto di “Fare e innovare” con esempi molto concreti lasciando poi spazio ad un artigiano digitale polesano, Stefano Tamascelli, che in ambito europeo ha già raccolto moltissime referenze di grande spessore. “Di cosa mi occupo? Ascolto i bisogni delle persone e ricerco la relativa