Ha rischiato di vedersi pignorata la prima casa per un debito iniziale di appena millecinquecento euro nei confronti di un fornitore. Un rischio grosso per un piccolo imprenditore del settore edile di Ascoli Piceno che, per un insieme di procedure avviate dalla giustizia ordinaria e, a seguire, da Equitalia, stava per pagare un prezzo davvero salato per un situazione debitoria reale ma risolvibile anche in altri modi.  “Il supporto dell’Associazione – spiega Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli – per un nostro associato è stato determinante. Merito all’avvocatessa Maria Grazia Greco che cura queste pratiche per la nostra Associazione. Ma il buon risultato si deve anche al lavoro cha abbiamo fatto come Cna provinciale, in primis per guadagnare la massima collaborazione possibile, nei limiti di quello che prevedono le leggi, con Equitalia. E questa nostra buona prassi, con la sempre più frequente risoluzione di molti problemi, è per noi motivo di soddisfazione”.

Questa, nel dettaglio, la storia dell’artigiano. Il suo debito iniziale era davvero molto basso. Ed è rimasto tale anche con il passare del tempo e degli oneri. Complessivamente intorno a diecimila Euro. Il problema è sorto quando è intervenuta anche Equitalia che, in prima istanza, non può per legge mettere in vendita la prima casa di un debitore per crediti inferiori a centoventimila Euro, ma che la legge prevede possa agganciarsi, per così dire, a tali procedure se sono avviate da altri. E la procedura era stata appunto avviata da un privato per il debito di diecimila Euro. “L’azione di salvataggio – spiega l’avvocatessa Maria Grazia Greco – è partita con il tentativo di risoluzione del debito con il privato. E siamo riusciti a trovare un accordo economico vista la relativa esiguità della cifra”.

Fatto questo primo e indispensabile passo, il legale che collabora con la Cna per tutelare gli interessi degli imprenditori associati, ha quindi attivato le procedure necessarie per far sì che, dopo il recesso del primo creditore, anche Equitalia bloccasse la procedura per la vendita dell’immobile registrato come prima casa. E il tutto è andato a buon fine con il blocco della vendita della casa in questione e con un accordo di rateizzazione con Equitalia per quanto dovuto dall’artigiano.

“Mettiamo a disposizione dei nostri associati – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli – professionisti in grado di seguirli in tutte le situazioni. Questo caso dimostra come si possa arrivare a una soluzione nel rispetto delle leggi, soddisfacendo chi vanta un credito, sia esso soggetto privato o pubblico rappresentato da Equitalia, ma senza colpire al cuore chi è in difficoltà. Un caso emblematico perché andato a posto in modo perfetto. Con la risoluzione del debito con il fornitore privato, con una rateizzazione per quanto richiesto, e giustamente dovuto, a Equitalia ma, soprattutto, senza che il nostro artigiano si vedesse portata via la prima casa. Da tempo vediamo sempre più le imprese costrette a fare da banca per i fornitori e un po’ per tutto il sistema. La flessibilità e il buon senso dimostrato dagli attori di questa vicenda è l’emblema della mission Cna”.

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