In un periodo di crisi che dura ormai da anni, si sono accentuati i fenomeni di concorrenza sleale, quali l’abusivismo nel settore trasporto persone che continua a svilupparsi, nonostante la caparbietà e l’impegno di “CNA Trasporto persone” nel segnalare alle autorità competenti un fenomeno che, oltre al danno erariale, tocca la sicurezza. È necessario perciò far sì che l’Ente locale, con gli altri soggetti preposti, sia al centro dell’azione di contenimento e aggressione del fenomeno.
Fondamentale è la corretta informazione ai cittadini, per “educarli” sulle peculiarità di servizi svolti da privati, ma che restano pur sempre pubblici, sui rischi derivanti dall’affidarsi a persone prive dei requisiti oggettivi e soggettivi necessari per l’attività, non ultimo quello “assicurativo”. CNA ha più volte segnalato alle autorità competenti in materia alcune situazioni macroscopiche, ma per la verità con scarsi risultati, finora. L’abusivismo non può essere solo un problema degli imprenditori, ma deve vedere una lotta della società civile contro la deriva verso una illegalità che si ripercuote sull’intera collettività. Per contenere il fenomeno CNA si rivolge non solo agli Organi di Vigilanza perché intensifichino i controlli, ma indirizza un appello a tutti, dagli Enti alle strutture ricettive, ai privati cittadini, affinché facciano della sicurezza, trasparenza, professionalità, elementi fondamentali per accedere al servizio.
Un’impresa taxi o noleggio con conducente, oltre al pagamento dei tributi di legge, ha dei precisi obblighi a cui attenersi. I mezzi in servizio sono sottoposti a collaudo annuale, chi guida deve possedere requisiti morali, professionali e finanziari, congrue assicurazioni riferite all’attività. Inoltre i conducenti sono tenuti a frequenti controlli per verificare l’assenza di alcool nel sangue, l’uso di droghe o stupefacenti. Costi che incidono, ma che garantiscono professionalità, sicurezza e rispetto delle regole. Un ulteriore appello viene rivolto alle cooperative sociali e organizzazioni onlus che beneficiano di agevolazioni fiscali per l’insostituibile supporto alle politiche sociali in favore del territorio, perché si attengano alle loro prerogative, per isolare le situazioni di illecito, totale o camuffato, più inquietanti.
Sul versante del contrasto alle attività abusive di trasporto persone si registrano vicende alterne, con risultati positivi frutto dell’azione corretta delle forze dell’ordine, conseguenza spesso di sollecitazioni locali della CNA e che si alternano a sentenze sfavorevoli dei Giudici di Pace, sia nella nostra, che in altre aree. Il perdurare di questa situazione rende ancor più evidente la necessità di definire un quadro di norme nazionali chiare e di facile applicazione, fermo restando che fino a quel momento valgono gli strumenti attuali (Legge 21/92). CNA accetta le sentenze, ritiene però immotivate le espressioni trionfalistiche apparse su quotidiani locali, in merito a sentenze del Giudice di Pace, in quanto non è stata riconosciuta la possibilità di esercitare l’attività in contrasto con la Legge 21/92, ma sono state solo evidenziate omesse o errate indicazioni formali di alcuni dati, nei verbali.