La normativa nazionale sugli appalti pubblici verrà modificata con il Decreto Correttivo del Codice degli appalti pubblici, la cui bozza è stata presentata venerdì scorso dal Ministro Delrio in Consiglio dei Ministri. A cascata, anche la legge provinciale, adeguata a quella nazionale lo scorso mese, potrebbe avere necessità di ulteriori “ritocchi”. Emilio Corea, presidente di CNA-SHV Costruzioni e membro del tavolo di lavoro di CNA nazionale su questo argomento, ritiene che ci siano correttivi da portare ad un tavolo di confronto provinciale.
“Le novità contenute in questa prima bozza di Decreto correttivo sono tante, alcune positive – afferma Corea – altre negative e occorre insistere per modificarle secondo i nostri indirizzi”. Spicca la modifica per i subappalti: tetto al 30% sulle opere prevalenti, eliminazione dell’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori in sede di gara, eliminazione dell’obbligo di verificare l’assenza di motivi di esclusione in capo ai subappaltatori. Rimane però in capo alle Stazione appaltante la possibilità di scegliere se autorizzare o meno il subappalto, cosa che per CNA Costrizioni va assolutamente eliminata. Ci sarà più spazio per l’appalto integrato: affidamento dell’esecuzione di lavori e della progettazione esecutiva sulla base del definitivo, però in caso di urgenza e di contenuto tecnologico e innovativo delle opere nettamente prevalente rispetto all’importo complessivo dei lavori.

Previsto il rating di impresa solo volontario e sganciato dal rating di legalità. E ancora: qualificazione delle imprese sui lavori eseguiti negli ultimi 10 anni e non più sugli ultimi 5; gare più snelle e soccorso istruttorio gratis, sotto i 40.000 euro si dovrà verificare solo la presenza del Durc regolare e che l’impresa non si trovi in uno stato di fallimento o liquidazione coatta (previsti controlli a campione). Non è passata la richiesta di alzare a 2,5 milioni il tetto per utilizzare l’esclusione automatica delle offerte anomale con il metodo anti turbativa. Corea assicura: “Insisteremo molto su questa richiesta che è comune a tutta la filiera delle costruzioni”.

Nel Decreto correttivo diventa obbligatorio per le stazioni appaltanti utilizzare questa formula per gli appalti fino a un milione di euro. Inoltre, il soccorso istruttorio non potrà più essere a pagamento: qualunque sia la carenza, se è sanabile, l’impresa potrà correggere l’offerta in corsa, senza pagare un euro.

“CNA Costruzioni – conclude il presidente Corea – è sempre più convinta che un buon codice degli appalti pubblici sia uno strumento indispensabile per rilanciare il settore ormai in crisi strutturale, così potrà funzionare da volano per il rilancio economico ed occupazionale complessivo del Paese”. CNA Costruzioni sarà protagonista dell’iniziativa nazionale promossa dal tavolo della filiera delle costruzioni “Codice Appalti: ultima chiamata per far ripartire il Paese”, in programma l’1 marzo a Roma. L’obiettivo è andare in direzione di un mercato degli appalti pubblici trasparente, concorrenziale e favorevole alla partecipazione del sistema delle micro e piccole imprese