CNA La Spezia plaude all’iniziativa dell’onorevole Manuela Gagliardi che ha portato all’attenzione la complessa situazione delle darsene titolari di concessioni di demanio idrico con un’interrogazione presentata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
 
Come associazione di categoria che rappresenta la maggior parte delle darsene che operano del Fiume Magra, CNA La Spezia ha più volte evidenziato la necessità di dare risposte concrete alle attività ricadenti su concessione di demanio idrico che hanno diverse tariffe e durata rispetto a quelle marittime ricadenti nella proroga quindicennale prevista dai commi 682, 683 e 684, articolo 1, della legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio 2019).  
 
Siamo di fronte ad una normativa che provoca rimpalli di competenze tra chi l’ha prodotta, cioè il Ministero e chi poi, come provincie prima e ora Regione, è chiamato ad applicarla – spiega la coordinatrice provinciale CNA La Spezia Giuliana Vatteroni -. Esistono attività che hanno una parte di concessione di demanio marittimo e una parte d’idrico, spesso dipende dal solo posizionamento dell’attività lungo il fiume. Si può incorrere in diverse tariffe e diverse scadenze per le concessioni anche all’interno della stessa attività. Le divergenze creano un’evidente disparità competitiva tra attività vicine e una diversa capacità di programmazione e di investimento per i titolari di concessioni con scadenze brevi. Siamo pertanto d’accordo nel percorrere la strada della proposta di legge per arrivare ad equiparare i canoni e la durata delle concessioni – conclude Vatteroni – e ringraziamo l’onorevole Gagliardi per essersi fatta promotrice di questa iniziativa che finalmente vuole portare ad una definizione normativa l’attuale situazione delle concessioni di demanio idrico”.

 

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