Puntare sulle piccole imprese per dare una prospettiva positiva all’economia. È il messaggio lanciato dal Presidente Nazionale CNA, Dario Costantini, nel suo intervento all’assemblea di CNA Siracusa. “Il recupero del Pil che non ha riscontri al mondo nel 2021-2022 è stato grazie alle nostre imprese” ha sottolineato Costantini che guardando alla fase di peggioramento del contesto economico globale ha indicato le tre priorità: sostenere famiglie e imprese per contenere i costi energetici; mettere a terra le risorse del Pnrr e dare un impulso per gli investimenti; modernizzare il Paese partendo dall’adozione delle riforme indicate nel Pnrr (Pubblica Amministrazione, Codice Appalti Pubblici, Fisco, Giustizia, Politiche Attive per il Lavoro).
Il Presidente CNA ha sottolineato che sul Pnrr è indispensabile che gli investimenti coinvolgano il sistema della piccola impresa. “Il nuovo codice degli appalti deve anzitutto aprire alla concorrenza in ottica Pnrr. Noi non abbiamo paura della concorrenza, ma non è più tollerabile che il 4% delle imprese si aggiudichi oltre il 90% del mercato”.
Tra Pnrr e fondi per la programmazione si devono spendere circa 350 miliardi di euro. “Il Pnrr è stato concepito prima della guerra, quindi i fondi vanno integrati con quelli destinati alla legge di bilancio per dare continuità agli strumenti che sono un impulso agli investimenti, come Nuova Sabatini, Transizione 4.0 e l’iperammortamento. Tutte misure che hanno sostenuto in modo efficace gli investimenti delle piccole imprese per essere più competitive”. “Abbiamo una macchina pubblica che dovrebbe spendere 90 miliardi l’anno per investimenti – ha detto ancora Costantini – ma a stento arriva a 20 miliardi. Per questo occorre coinvolgere le imprese private e in particolare le piccole per mobilitare le enormi risorse a disposizione”.
Costantini è tornato anche sul tema dei bonus all’edilizia. “Voglio essere molto chiaro perché il tema qui è molto sentito come in altre parti d’Italia. Come sono stato chiaro a Palazzo Chigi. Gli incentivi non sono un regalo alle imprese, sono un beneficio per i cittadini. E la valutazione degli incentivi non può limitarsi alla lettura da ragionieri del bilancio pubblico. Gli ultimi dati Enea ci dicono di 64 miliardi di investimenti soltanto per il Superbonus, investimenti che hanno generato tasse, contributi, creato posti di lavoro e quindi redditi che altrimenti non ci sarebbero stati. Nel frattempo lo Stato non è ancora riuscito a spendere 1,2 miliardi del Pnrr per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici”. Governo e Parlamento continuano a modificare le norme sui bonus all’edilizia e “intanto come mostra l’ultima nostra indagine i crediti che ingolfano i cassetti fiscali delle nostre imprese sono raddoppiati a oltre 5 miliardi con l’effetto che 6 imprese su 10 considerano la sospensione dei cantieri in essere e l’86% afferma che non aprirà nuovi cantieri”.
Anche in campo energetico le piccole imprese possono rappresentare un volano per gli investimenti nelle rinnovabili.
“Per esempio, per favorire l’autoproduzione: abbiamo scritto al Premier e ai Ministri. Ho incontrato a Bruxelles le altre Associazioni che ci hanno chiesto il progetto”.
“Abbiamo bisogno di programmazione pubblica – ha detto Costantini – e di uno Stato che riconosce i propri limiti: non arbitro e giocatore. Le radici del nostro futuro sono nel nostro privato che è composto soprattutto da PMI.
E noi siamo pronti a giocare”.