Male il credito alle imprese in Abruzzo, soprattutto nelle province di Chieti e Pescara. Mentre i tassi di interesse sui prestiti volano ben oltre la media nazionale. Lo conferma uno studio messo a punto per la Cna Abruzzo da Aldo Ronci, relativo al terzo trimestre del 2015, secondo cui – dopo i segnali incoraggianti di riapertura dei cordoni della borsa, da parte del sistema bancario, nei primi sei mesi dell’anno – tra luglio e settembre dell’anno passato si è tornati al “profondo rosso”. Con una flessione di ben 125 milioni di euro, e punte preoccupanti soprattutto nel Chietino (-54 milioni) e nel Pescarese (-44).

«La contrazione di risorse – osserva il curatore dell’indagine, presentata questa mattina agli organi di informazione, alla presenza del direttore della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo e del direttore di Fidimpresa Abruzzo, Adriano Lunelli – stavolta riguarda senza distinzione alcuna tanto la grande che la piccola impresa, anche se con proporzioni del tutto diverse: 109 milioni in meno alle imprese grandi e medie,  16 in meno alle micro-imprese». A determinare questa pesante diminuzione – spiega ancora lo studio di Ronci – hanno contribuito, in controtendenza rispetto al passato, soprattutto le piccole banche locali, con una restrizione di ben 99 milioni di euro, e le medie, con  43. Un esito annunciato, visti i recenti processi di ristrutturazione che hanno investito il sistema in Abruzzo, appena controbilanciato dall’aumento concesso dalle grandi banche, pari a 11 milioni e dai micro istituti, con 10.

Tra i settori produttivi, a “piangere” sono le costruzioni (-46), l’industria manifatturiera (-41), il commercio (-24) e le attività ricettive (-9), con unico segno positivo per l’agricoltura (+2). Tra le industrie manifatturiere hanno registrato il maggior decremento i mezzi di trasporto (-31), i prodotti in metallo (-10), le industrie alimentari (-5), con lievi aumenti per le industrie farmaceutiche (+4) e quelle della gomma e della plastica (+2).

Capitolo “tassi di interesse”. L’analisi di Ronci svela che il sistema bancario abruzzese, così parsimonioso al momento di concedere prestiti alle imprese, si rivela invece assai “prodigo” al momento di applicare gli interessi, visto che il tasso medio applicato è stato dell’8,43% a fronte del 5,78% nazionale, con uno spread di ben 2,65 punti percentuali. Un dato che in parte si spiega con l’elevato rapporto esistente tra “sofferenze” (crediti diventati inesigibili) e impieghi, che in Abruzzo ha raggiunto quota 17,89%, ben sei punti al di sopra della media Italia.

Quanto alle “sofferenze”, ovvero i crediti che le banche non riescono più a riscuotere,  nel periodo tra luglio e settembre hanno registrato un aumento di 105 milioni rispetto al trimestre precedente.  Segnali importanti, sul fronte del risparmio, arrivano infine dai depositi, sia bancari che postali, con un aumento di 93 milioni. 

Più risorse ai confidi, anche attraverso strumenti di programmazione straordinari come il Masterplan, in modo da consentire alle piccole imprese abruzzesi di presentarsi al sistema bancario con garanzie più solide. Lo chiede la Cna Abruzzo, alla luce dell’andamento dei dati relativi al credito nel terzo trimestre del 2015: «Se la restrizione dei cordoni della borsa da parte del sistema bancario al mondo delle imprese, è dovuta all’elevato tasso di crediti non esigibili – ha detto il direttore della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo, intervenendo questa mattina a Pescara alla conferenza stampa di presentazione della ricerca elaborata da Aldo Ronci – è vero anche, secondo accreditate elaborazioni nazionali, che gli incagli maggiori non si verificano nel mondo delle micro-imprese, ma in quelle di dimensioni più grandi. Così, per evitare che della forte restrizione del credito abbiano però a patire anche le micro-imprese, è necessario potenziare quegli strumenti, come i confidi, che possono permettere a questo mondo, che è poi la spina dorsale dell’economia abruzzese, di presentarsi al cospetto del sistema bancario con un bagaglio di garanzie solido».  Una richiesta, questa, che la Cna rivolge soprattutto alla Regione: «Abbiamo chiesto, assieme al resto del mondo dell’impresa abruzzese  e ai sindacati dei lavoratori – spiega così Di Costanzo – di prevedere lo stanziamento di risorse importanti attraverso il Masterplan, ma ancora non abbiamo ottenuto risposte».

E che la carta del potenziamento di risorse al sistema dei confidi sia l’unica strada percorribile e credibile, lo confermano i dati illustrati dal direttore di Fidimpresa Abruzzo, Adriano Lunelli, relativi all’utilizzo dei finanziamenti concessi alle strutture di garanzia attraverso i principali bandi comunitari: «In un solo anno,  e cioè dal mese di febbraio del 2015,  con i fondi messi a disposizione del nostro confidi dal Par Fas, ovvero circa un milione e mezzo di euro – illustra così – abbiamo concesso a 251 imprese garanzie per circa 7 milioni e mezzo. E altre 150 pratiche sono in lista d’attesa, una volta che la Regione provvederà a saldare la quota assegnata, per ulteriori  4 milioni e 700mila euro. E stesso discorso vale per i fondi Por Fesr, che ci hanno assegnato a fine 2013 poco meno di 3 milioni di euro, consentendoci di garantire a 238 imprese finanziamenti per 11 milioni di euro».