Nell’ultima rilevazione dell’Istituto sul clima di fiducia dei consumatori e delle imprese relativa al mese di febbraio 2017 una fotografia in chiaroscuro. Il peggioramento dell’indice di fiducia dei consumatori riflette dinamiche omogenee per tutte le sue componenti, mentre tra le imprese si registra un miglioramento della fiducia nel settore manifatturiero (l’indice passa da 105,0 a 106,3) e nel commercio al dettaglio (da 103,4 a 108,5 il relativo indice); nei servizi l’indice passa da 105,4 a 105,5 e nelle costruzioni rimane stabile a quota 123,9.
Per quanto riguarda le imprese di costruzione, però, «analizzando il dettaglio settoriale, il clima scende nella costruzione di edifici (da 103,6 a 101,9) e nei lavori di costruzione specializzati (da 135,2 a 134,7) mentre sale nell’ingegneria civile (da 121,6 a 126,3).
I giudizi sugli ordini si deteriorano nella costruzione di edifici, migliorano nell’ingegneria civile e rimangono stabili nei lavori di costruzione specializzati; le attese sull’occupazione aumentano nella costruzione di edifici e nell’ingegneria civile ma sono in calo nei lavori di costruzione specializzati.»

La crisi purtroppo non pare risolta, come già si poteva rilevare dall’indice mensile di produzione nelle costruzioni pubblicato pochi giorni fa:

«A dicembre 2016, rispetto al mese precedente, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra un aumento dell’1,0%. Nello stesso mese, gli indici di costo del settore aumentano dello 0,1% per il tronco stradale con tratto in galleria e dello 0,3% per quello senza tratto in galleria, mentre rimangono invariati per il fabbricato residenziale.

Nonostante gli incrementi di novembre e dicembre, nel quarto trimestre dell’anno l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito dello 0,7% rispetto al trimestre precedente.

Rispetto allo stesso mese del 2015, a dicembre 2016 si registra un calo dello 0,2% per l’indice della produzione nelle costruzioni corretto per gli effetti di calendario e del 3,5% per quello grezzo (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di dicembre 2015). Nella media del 2016 gli stessi indici diminuiscono, rispettivamente, dello 0,3% e dello 0,9%.»