CNA Produzione ha evidenziato alle Commissioni Riunite Finanze e Attività produttive che  “nella proposta di legge sulla revisione e riordino delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali è presente una grava lacuna.

Dal testo, infatti, è esclusa la cantieristica e nautica da diporto. Un settore nel quale l’Italia detiene saldamente la leadership mondiale, che vale circa 10 miliardi di euro di valore aggiunto e conta oltre 180mila addetti.

La “dimenticanza” mette a rischio centinaia di piccole imprese con sbocco diretto sul mare o sulle acque interne.

E’ indispensabile correre ai ripari in tempi rapidi, inserendo nel Ddl governativo, come già chiesto dalle Regioni in una recente audizione, i necessari correttivi.

In vista del riordino dell’intera normativa chiediamo, quindi, di inserire nel Ddl governativo un  considerevole periodo transitorio ai concessionari dei cantieri che, sulla base del principio del legittimo affidamento, hanno sostenuto rilevanti investimenti.

Non più rinviabile, infine, la revisione della normativa sui canoni concessori, definendo in modo certo la misura degli stessi sulla base della tipologia di attività”.