Come trasformare Ravenna e l’Emilia Romagna in hub energetico dell’Italia. È stato questo il tema del proficuo confronto che con il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, hanno avuto il presidente nazionale della CNA, Dario Costantini, il presidente della CNA regionale Emilia Romagna, Paolo Cavini, e il presidente della CNA Territoriale di Ravenna, Matteo Leoni.

“Data la situazione e il contesto in cui ci troviamo non servono faide tra favorevoli e contrari alla transizione ecologica, ma dobbiamo essere tutti impegnati ad accompagnarla con politiche di utilizzo delle risorse energetiche esistenti, utilizzando in primis quelle già disponibili nel nostro Paese e programmando interventi importanti nel campo delle rinnovabili”, ha sottolineato Costantini.

“A queste azioni di sistema, come CNA richiediamo il massimo impegno – ha spiegato – per favorire con incentivi mirati e procedure semplificate la realizzazione di impianti di autoproduzione di energia elettrica da parte delle piccole imprese.  Secondo le stime di CNA, su scala nazionale, è possibile coinvolgere in tempi brevi circa 200mila micro e piccole imprese che, realizzando impianti tra 12 e 200 kW, potrebbero assicurare una potenza di quasi 9mila MW e una produzione aggiuntiva di 10mila GWh l’anno, con un taglio delle emissioni di CO2 di 3,6 milioni di tonnellate e un risparmio di un miliardo di metri cubi di gas. Interessante – ha osservato in conclusione Costantini – è anche la proposta riguardante le comunità energetiche da fonti rinnovabili mettendo a fuoco il contesto strategico e normativo nel quale inquadrarle, le prospettive per le imprese, i vantaggi economici”.

Il tema è caldo. L’obiettivo di uscire dalla dipendenza energetica dalla Russia impone al nostro Paese di trovare soluzioni concrete e di rapida attuazione per colmare vuoti lasciati aperti dalla chiusura delle condotte russe.

Per il sindaco De Pascale il potenziamento del polo energetico della città dovrà passare attraverso quattro linee di intervento: ripresa delle attività estrattive di gas naturale nell’Alto Adriatico; posizionamento di un rigassificatore galleggiante al largo delle coste ravennati; realizzazione di un parco eolico offshore con impianto fotovoltaico galleggiante annesso; creazione di un sistema per la cattura, lo stoccaggio e l’utilizzo dell’anidride carbonica da immettere nei giacimenti di metano esausti o per l’utilizzo nell’economia circolare. Puntando inoltre sul potenziamento delle comunità energetiche.

“In questo contesto di incertezza abbiamo apprezzato – ha affermato Matteo Leoni – le proposte avanzate dal sindaco De Pascale per rafforzare il polo energetico ravennate, progetti che condividiamo e che riteniamo vadano attuati il prima possibile. Attraverso appunto quattro fondamentali azioni di sistema e una maggiore attenzione alle potenzialità che può rivestire il tessuto della piccola e media impresa nell’ambito delle comunità energetiche”.

“In questo quadro ancora in divenire abbiamo anche apprezzato la tempestività con la quale la Regione Emilia Romagna si è candidata a diventare hub nazionale per il gas e le rinnovabili – ha dichiarato Paolo Cavini – indicando Ravenna come piattaforma ideale per rigassificazione e parco eolico. Una spinta importante che il presidente Stefano Bonaccini ha voluto dare al nostro territorio, discussa di recente con il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e che auspichiamo possa essere recepita dal Governo e diventare presto realtà”.

 

Costantini: “PMI strategiche per ridurre dipendenza energetica dall’estero”