Ferrara, climatizzatori estivi e abusivismo: bisogna fare attenzione

Le estati sempre più calde incrementano la domanda di climatizzatori che rinfrescano le abitazioni e i luoghi di lavoro e migliorano la qualità della nostra vita. Purtroppo, qualcuno cade nella tentazione di ricorrere a installatori abusivi privi della regolare certificazione: si stima che il 30% circa del mercato dei climatizzatori sia in mano a operatori non certificati, che lavorano a dispetto delle norme di legge.

Il presidente del mestiere degli elettrici nonché membro del direttivo CNA Installazione Impianti, Manuele Marani, invita, quindi, a fare attenzione: “Gli installatori abusivi di impianti di climatizzazione rovinano l’ambiente, e chi se ne serve rischia conseguenze legali anche pesanti. Non tutti sanno che si rischiano multe tra 5mila e 25mila euro.”

Mentre la campagna di installazione e controllo dei climatizzatori raggiunge il culmine, Marani lancia un appello ai cittadini ferraresi: “Non lasciatevi sedurre dagli installatori fai da te, senza patentino né partita Iva. Rischiate di incorrere in sanzioni legali e danneggiate l’ambiente oltre a non avere la garanzia di efficienza e qualità del prodotto installato che solo gli operatori certificati possono assicurare”.

Il motivo è presto detto: “I climatizzatori – spiega Marani – contengono gas fluorurati ( F-gas) come gli impianti di refrigerazione, le celle frigorifere o le pompe di calore. Si tratta di gas inquinanti, responsabili dell’effetto serra: per questo sono soggetti a una rigida sorveglianza e possono essere trattati solo da operatori specializzati, in possesso di regolare certificazione. E’ una strategia che ha dato i suoi frutti, permettendo nel giro di pochi anni di dimezzare le emissioni di F-gas a tutto vantaggio dell’ambiente”.

“Per questo – conclude Marani- è importante rispettare le regole. D’altra parte, la normativa in materia individua pene pecuniarie importanti per il mancato rispetto dei regolamenti. E quindi? A che serve affidarsi a un abusivo per risparmiare qualche decina di euro, e poi rischiare una multa da migliaia di euro? Meglio fare le cose a norma”.

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