Fotografi in crisi, al Vescovo la richiesta di sostegno della CNA salernitana

Un impegno a garantire che, alla ripresa delle cerimonie, ciascun parroco nelle rispettive Diocesi possa consentire il lavoro delle celebrazioni eucaristiche esclusivamente ai fotografi professionisti vessati non solo dal fenomeno pandemico, dal rispetto dei pagamenti statali ma anche da un crescente abusivismo del settore che minaccia il lavoro regolare di questa categoria professionale. Si è concluso con questa promessa l’incontro che, alla vigilia della ripresa concreta delle cerimonie, il presidente di CNA Salerno, Lucio Ronca, ed una rappresentanza autorevole del gruppo fotografi della CNA salernitana, ha avuto con il Vescovo di Salerno, monsignor Andrea Bellandi.

L’alto prelato era uno dei destinatari della lettera attraverso la quale, nei giorni scorsi, la categoria professionale paralizzata dal Covid aveva chiesto supporto per garantire il rispetto del loro lavoro. Il presidente Ronca ha chiesto al Vescovo di intercedere con tutti i prelati e le altre curie vescovili della provincia di Salerno per dare lavoro ai professionisti, penalizzati dall’accesso alle celebrazioni di fotografi abusivi, che ovviamente non sono inseriti in nessun albo professionale o regolamentati fiscalmente, e non sono giuridicamente riconosciuti come professionisti del settore della fotografia e della video ripresa; non avendo inoltre alcun obbligo fiscale, possono applicare costi bassi e slealmente concorrenziali sottraendo risorse, economia e prestigio agli studi fotografici regolarmente iscritti, che pagano le tasse e i contributi ai dipendenti.

“Sottrarre economia sana ad uno dei settori più colpiti dalla pandemia e che ha visto riconoscersi pochissimi ristori – ha ribadito il presidente di CNA Salerno – ci porta a lanciare questo appello per favorire il lavoro dei professionisti e non degli abusivi. Questa interlocuzione con il mondo della Chiesa è uno dei passi in questo percorso non semplice – ha aggiunto Ronca – non è facile ma stiamo facendo ogni sforzo possibile, i fotografi meritano l’attenzione della filiera istituzionale”.

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