Frena, nel primo semestre dell’anno, l’andamento della micro e piccola impresa in Emilia-Romagna. È quanto emerge dall’ultima edizione di ‘TrendEr‘, analisi a cura del centro studi di CNA Emilia-Romagna in collaborazione con Istat secondo cui, nella prima parte dell’anno, si registra un rallentamento dei ricavi totali tendenziali pari a allo 0,6%. In particolare dopo il +2,5% fatto segnare nel primo trimestre 2023, il secondo trimestre si è chiuso con un calo del 3,6%.
La situazione di incertezza economica, evidenzia lo studio, ha coinvolto tutti e tre i macro-settori principali: manifatturiero, servizi e costruzioni. Il primo ha riportato un calo del 4,5%, il secondo è apparso sostanzialmente “nullo” e il terzo è salito dello 0,9%. Se si guarda al solo secondo trimestre il comparto manifatturiero è calato del-5,5%, i servizi del 3,5% e le costruzioni dell’1,3%.
Entrando nel dettaglio dei risultati del solo secondo trimestre, nell’ambito del manifatturiero, tutti i settori hanno subito una flessione: gli alimentari sono arretrati del 7,5%, la meccanica del 5,2%, il tessile-abbigliamento-calzature del 5,1% e il legno-mobile del 3,1%. Sul fronte delle costruzioni, il rallentamento nei ricavi totali riguarda in modo diverso quelli dell’edilizia, la cui flessione è stata del 5,8% e quelli dell’impiantistica, avanzati dell’8,4%. Il macro-settore dei servizi mantiene dinamiche positive dei ricavi soltanto nella riparazione autoveicoli e motocicli (+6,5%) e nei servizi alla persona e alle famiglie (+2,7%) mentre un’inversione di tendenza negativa riguarda i servizi di alloggio e ristorazione in calo dell’1% dopo otto trimestri di crescita.
“La situazione economica delineata dalla nostra analisi sulle micro e piccole imprese dell’Emilia-Romagna – ha osservato in una nota il presidente della CNA regionale, Paolo Cavini – richiede un impegno tangibile da parte delle istituzioni. Gli indicatori negativi evidenziati nel primo semestre del 2023 richiamano l’urgenza di strategie mirate per rilanciare il nostro settore produttivo regionale che ha già dovuto sopportare una pandemia, le conseguenze di guerre e disordini geopolitici ai confini dell’Europa, l’inflazione, i conseguenti elevati tassi di interesse e, come se non bastasse, la violenta alluvione dello scorso maggio che ha ferito un’area molto vasta della Romagna. È cruciale agire subito per stabilizzare l’economia regionale“, ha concluso Cavini.