L’estensione delle SOA è un attacco alle piccole imprese.

Quasi 116 miliardi di euro spesi in dieci anni dagli italiani per il recupero del patrimonio edilizio. E’ il bilancio calcolato dal rapporto biennale dell’Agenzia delle Entrate e del ministero dell’Economia su “Gli immobili in Italia” al capitolo dedicato all’impatto delle agevolazioni fiscali sulle costruzioni.

Tra il 2007 e il 2016 sono stati effettuati in totale 27,1 milioni di interventi sul patrimonio immobiliare per una spesa di 115,9 miliardi con un importo medio per intervento di 4.300 euro. Il rapporto evidenzia che sono stati sfruttati gli incentivi sisma bonus e il bonus per le ristrutturazioni. In particolare, nell’anno di imposta 2016, gli immobili per i quali sono stati dichiarati lavori di ristrutturazione sono quasi 1,5 milioni con un beneficio medio annuo (per immobile) di 465 euro.

Nel periodo 2013-2016 sono stati effettuati oltre 195mila interventi antisismici. L’ammontare totale di spesa per questa categoria di opere è pari a oltre 872 milioni di euro e la spesa media è di circa 4400 euro. In particolare negli anni 2015-2016 gli immobili per i quali sono stati dichiarati interventi antisismici sono oltre 33mila con un beneficio fiscale medio annuo (per immobile) di 522 euro.

Secondo il rapporto il 75,2% delle famiglie italiane, più di tre su quattro, risiede in una casa di proprietà. Nel 2016 la superficie dell’abitazione media italiana era pari a 117 mq e con un valore di circa 162mila euro (1.385 euro al mq). In generale, le abitazioni possedute da persone fisiche hanno un valore complessivo, includendo anche le relative pertinenze, di 5.526 miliardi di euro, mentre il valore complessivo del patrimonio abitativo supera i 6mila miliardi. Poco meno del 50% del valore residenziale nazionale è concentrato al Nord, mentre il restante 50% è diviso tra l’area del Centro e l’area del Sud e delle Isole. Il patrimonio immobiliare residenziale più alto è in Lombardia (1.006,2 miliardi) e, a distanza, Lazio (761,8 miliardi).