Suddivisione in piccoli lotti per gli appalti pubblici, credito agevolato, semplificazione per favorire la transizione energetica e per l’avvio di impresa: sono le richieste che i Giovani Imprenditori di CNA hanno sollecitato alla politica nel corso della tavola rotonda che si è svolta in occasione della undicesima edizione di CNA Next. Presenti gli onorevoli Marco Osnato e Chiara Braga, le eurodeputate Tiziana Beghin e Silvia Sardone e il membro del comitato esecutivo dei Giovani Imprenditori CNA, Simone Gualandi.

Nel corso del confronto è emerso con forza il tema della sostenibilità, da parte delle imprese di piccole dimensioni, dei finanziamenti e delle gare pubbliche, oltre che l’emergenza di dare stabilità agli incentivi. È sotto gli occhi di tutti il danno provocato dalla disciplina disordinata dei bonus che richiedono invece certezza per poter garantire una programmazione degli investimenti. Perché le Pmi possano essere davvero protagoniste della transizione energetica.

“Molte aziende abbracciano la sostenibilità non solo per motivi etici, ma perché è ormai il mercato a richiederlo” ha ricordato Tiziana Beghin. “Siamo però chiamati a sanare le disparità che si creano. Le grandi aziende hanno capito come muoversi nei meandri legislativi, mentre le piccole non sempre hanno gli strumenti per interpretarli e rispondere ai requisiti ESG richiesti per gli investimenti”. Dal canto suo Osnato ha riconosciuto che il compito della politica deve essere quello “di accompagnare e sostenere le idee dell’imprenditoria innovativa”, ma anche il mondo del credito deve fare la sua parte, evitando “di dare tanti soldi a chi tanti soldi già ha”.

Quanto alla formazione, Braga ha ricordato come le competenze siano centrali nella transizione ecologica e digitale. “Bisogna sviluppare e potenziare gli strumenti e le possibilità, come gli Its per la formazione terziaria post avanzata. E poi c’è il tema delle regole, fondamentali per interpretare gli obiettivi dell’economia circolare e dell’efficienza energetica” ha detto. “Le piccole e medie imprese – ha riconosciuto Braga – devono avere accesso a finanziamenti, crediti di imposta, ma anche a contributi a fondo perduto per sostenere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Autoproduzione di energia e comunità energetiche devono essere favorite a partire da un alleggerimento delle procedure autorizzative”. Spingere sotto questi aspetti, secondo Braga, “ci aiuterebbe a raggiungere target di produzione e di indipendenza dalle fonti fossili degli altri paesi”,

Sardone dal canto suo ha ricordato come, oltre all’obiettivo a lungo termine della decarbonizzazione, “c’è anche un presente da tenere in considerazione: le aziende non possono accollarsi da sole costi e adempimenti burocratici. Vanno sostenute economicamente e in termini di semplificazione. Servono regole e non divieti; opportunità e non vincoli” ha concluso.

“Quando parliamo di imprese, parliamo di persone che hanno scelto di investite e credere; di restare a lavorare nel proprio paese – è l’invito di Gualandi -. È importante guardare il cambiamento non come un mezzo guidato da una singola persona, ma da un gruppo, in cui ciascun membro mette a disposizione la propria competenza e specificità”. Infine, un invito ai politici presenti: “ci aspettiamo di avere un dialogo continuo su disegni di legge che abbiano al centro l’imprenditoria giovanile” ha detto Gualandi.

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