Ha solo 22 anni, ma è riuscito a innovare uno degli alimenti più tradizionali del Made in Italy, creando la prima sfoglia al mondo di parmigiano reggiano. E se la ricetta spetta di diritto al fornaio del paese, è stato lui, il giovane Gabriele Menozzi, a trasformarla in un’impresa, che ha fatturato nel suo primo anno di vita oltre 900 mila euro. Menozzi è stato uno dei vincitori del Premio Cambiamenti, organizzato da CNA in occasione del suo 70° anniversario, per la sezione ‘Made in Italy e Tradizione’.

Sarà che Gabriele è di Bibbiano, il paese in provincia di Reggio Emilia, dove nel 1159 venne documentata per la prima volta l’esistenza del parmigiano reggiano. “Un monaco di passaggio scrisse di aver mangiato nel nostro monastero benedettino un formaggio di pasta dura – racconta – stagionato di qualche anno, che non solo si poteva conservare a lungo, ma che più invecchiava più diventava buono. Lo chiamò formadio, da forma (tonda) e dio”. 

Era nato il formaggio italiano per eccellenza, prodotto dai contadini reggiani, ma esportato dai formaggiai di Parma – da qui parmigiano reggiano – che lo fecero conoscere prima in Lombardia e poi, grazie alla moglie di Napoleone, anche in Francia. E da lì nel resto del mondo. 

“Quindici anni fa – continua Gabriele – Remo Bronzoni, il fornaio storico del paese, cercò di preparare una torta o una focaccia a base di olio d’oliva toscano, farina e parmigiano reggiano stagionato 24 mesi. Ma qualcosa andò storto e ne venne fuori una sfoglia. Era comunque buona e allora iniziò a prepararla di notte, sotto forma di piccole ostie, inizialmente una volta a settimana. Negli anni, le richieste e le notti passate a preparare ostie aumentarono, finché, stanco e ormai prossimo alla pensione, Remo decise di smettere”.

E’ a quel punto che Gabriele, allora al primo anno di Economia e Marketing internazionale, decide di rischiare…

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