Il Green Deal deve favorire un contesto favorevole alle piccole imprese e non penalizzarle. È quanto ha dichiarato una delegazione composta da Sme United e da rappresentanti delle associazioni nazionali tra cui CNA al commissario europeo per il clima Wopke Hoekstra nel corso di un incontro a Bruxelles.
“Il Green Deal ha aumentato la pressione normativa sulle piccole e medie imprese. Il mandato della prossima Commissione deve essere quello di far funzionare le leggi invece di farne di nuove. Gli imprenditori innovano e investono per raggiungere gli obiettivi climatici, lasciamoli fare”.
Imprenditori provenienti da diversi settori e da diversi Stati membri hanno spiegato al commissario cosa rende un ambiente favorevole per loro. Hanno resistito alla crisi degli anni passati. Oltre al quadro legislativo che è stato messo in atto, ora dovremmo creare un ambiente favorevole.
Le imprese hanno bisogno di tempo per rendere più ecologici i loro modelli e processi aziendali. Dobbiamo anche garantire l’offerta di assistenza tecnica, a esempio attraverso il Patto delle imprese per il clima e l’energia. Questa assistenza deve essere fornita vicino all’imprenditore, insieme all’apprendimento reciproco organizzato a livello europeo. Inoltre, deve essere garantito l’accesso ai finanziamenti (verdi) per gli investimenti.
Affinché la politica climatica sia vantaggiosa per il pianeta e per le Pmi, è necessario fissare per tempo un obiettivo climatico di emissioni nette per il 2040, in modo da garantire la stabilità della pianificazione e la certezza degli investimenti. Deve essere solido e fattibile per la nostra economia e società.
Rappresentanti di CNA hanno sottolineato la necessità e urgenza di adottare appropriate strategie per la transizione, coerenti con l’esigenza di assicurare la continuità di business. È di fondamentale importanza definire una nuova strategia pubblica di investimenti per ridurre il rischio catastrofi.