Il 2025 sarà l’anno del Giubileo, un evento che chiede di mettersi in cammino e di superare alcuni confini. Quando ci muoviamo, infatti, non cambiamo solamente un luogo, ma trasformiamo noi stessi. Per questo è importante prepararsi, pianificare il tragitto e conoscere la meta.

In questo percorso, intrapreso anche dalla CNA, la nostra Confederazione vuole dimostrare la propria vicinanza e profonda gratitudine ai preti di frontiera, quelli che quotidianamente svolgono il proprio lavoro lontani dai riflettori. Per questa ragione il nostro presidente nazionale Dario Costantini (insieme a Piero Giglione segretario CNA Sicilia, Giuseppe La Vecchia presidente CNA Palermo, Pippo Glorioso segretario CNA Palermo ed Enzo Geloso vicepresidente vicario CNA Palermo) ha incontrato nella piccola cappella di Santa Rosalia (all’interno della Villa Cattolica a Bagheria, in provincia di Palermo) padre Francesco Michele Stabile che 41 anni fa organizzò una delle più imponenti manifestazioni contro la mafia: la Marcia antimafia da Bagheria a Casteldaccia.

Il 26 febbraio del 1983 migliaia di persone, legate ad associazioni civiche, sigle sindacali, studenti, e i parroci  locali sfilarono da Bagheria a Casteldaccia, dove la mafia stava portando avanti una faida insanguinata da decine di omicidi e lupare bianche. Un no alla mafia in un momento storico per la Sicilia, in cui ribellarsi a Cosa Nostra poteva costare la vita.

In occasione dell’incontro di Bagheria, Costantini ha regalato a padre Stabile una casula bianca e dorata, un simbolo di purezza indossato durante le festività. Ad accogliere il nostro presidente c’era il vicesindaco di Bagheria Daniele Vella.

“Mi sono innamorato della Sicilia – ha sottolineato Costantini – frequentandola ho sentito tante storie belle e brutte, tra queste mi hanno parlato anche di un padre santo che tanto ha fatto e che continua a fare per la Sicilia, sempre al fianco degli ultimi. Oggi sono qui con tutta la mia famiglia della CNA per conoscerti e ringraziarti per il tuo instancabile lavoro, padre. Tra poco tornerò al Nord Italia e racconterò di avere incontrato e abbracciato un padre santo e racconterò la tua storia”.

“Parlo con voi che siete imprenditori e artigiani – ha replicato padre Stabile – non dobbiamo coltivare solo il denaro, ma la ricerca del bene di tutti. Nella tavola del Signore nessuno è escluso, così nella tavola della società tutti dovrebbero sedersi con dignità, per questo scopo dovremmo lavorare. Non c’è solo la ricchezza e il guadagno, il Signore sceglieva gli ultimi e i malati perché dentro ognuno di noi c’è una ricchezza, dentro ognuno di noi c’è la capacità di amare e di donarsi. Bisogna mettersi al servizio degli altri, chi vuole incontrare Gesù Cristo deve fare un gesto di amore e mettersi al servizio del prossimo”.