“Non abbiamo difficoltà a raccogliere l’appello della piccola editoria piemontese raccolta nella sigla CNA – dicono oggi sul quotidiano La Stampa Milella ed Ernesto Ferrero, presidente e direttore del Salone del Libro. Da tre anni il salone dedica alla piccola editoria e agli indipendenti l’intero primo padiglione del Lingotto. Le porte dell’interlocuzione sono sempre aperte, sin dalla prossima settimana, e il Salone non si tirerà certo indietro, da sempre consapevole di quale risorsa costituisca la piccola editoria per l’intera colletitività”. Sembra essere servita quindi la grande preoccupazione manifestata a mezzo stampa da CNA Editoria nei giorni scorsi sulla organizzazione della prossima edizione del Salone del Libro, a seguito della fuoriuscita di AIE dal Cda del Salone del Libro.

“Ci sembra un segnale di crescente distacco dalla realtà editoriale italiana” ha evidenziato CNA Editoria Piemonte, lamentando di non essere mai stata convocata per discutere insieme alla nuova Presidente Milella sul ruolo della piccola editoria in seno al Salone.

“Abbiamo chiesto e richiesto di poterci confrontare con la nuova dirigenza della Fondazione, certi che sarebbero state superate le tante lacune della gestione Picchini più volte denunciate dai piccoli editori che sono l’anima del Salone del libro, ma ad oggi non vi è stata nessuna attenzione nei nostri confronti”.

Secondo l’osservatorio nazionale di CNA Editoria, in Italia ci sono 4 mila piccoli editori che danno lavoro a 12 mila addetti.

Nel suo insieme, il settore stampa-editoria conta in Piemonte oltre 2300 imprese che apportano un contributo importante alla formazione del Pil regionale, arrivando a generare un valore aggiunto di 1341.30 milioni di euro e sono in grado di esportare prodotti editoriali per 122 milioni di euro. Nello specifico, la ricerca ha individuato 812 imprese editoriali in Piemonte e 1535 stampatori. Con riferimento alle sole attività editoriali, il 29.4% sono ditte individuali e il 16.8% società di persone: hanno cioè caratteristiche analoghe a quelle delle imprese artigiane (il 40% sono società di capitale, il 13.8% altre forme societarie).

Il mondo della piccola editoria non è tutelato in nessun modo e a questi dati si aggiunga che oggi il 90% del mercato è controllato dai grandi gruppi editoriali. Il Salone del Libro rappresenta da sempre l’unica realtà in Italia dove i piccoli editori hanno la possibilità di essere visibili alla pari dei grandi gruppi editoriali, ristabilendo condizioni di libero mercato che fanno bene alla cultura del nostro paese. Per assicurare la permanenza dei piccoli editori al Salone occorrono però politiche attive di sostegno economico che fino ad oggi sono rimaste quasi lettera morta. “Di questi temi – conclude CNA Editoria Piemonte – ci piacerebbe parlare con la Presidente Milella”.

 

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