È stata presentata oggi l’Indagine congiunturale sulle piccole imprese di Roma – Consuntivo II semestre 2015 e Aspettative I semestre 2016, realizzata dalla Cna di Roma in collaborazione con il Centro Europa Ricerche (CER) su un campione di 500 imprese.

Le conseguenze della crisi pesano ancora, soprattutto sulle imprese artigiane, condotte da donne e –novità questa- da cittadini stranieri. Segnali positivi si registrano per le imprese di maggiori dimensioni, ovvero quelle con oltre nove addetti e un fatturato superiore a un milione di euro.

Solo alcuni settori produttivi (agricoltura, industria alimentare, tessile, abbigliamento e calzaturiero, trasporti, logistica, legno, mobili e arredo) hanno evidenziato un saldo complessivo positivo. Ma al di là di questi timidi segnali, produzione, ordini, fatturato totale, fatturato estero e utile lordo generale, sia nei giudizi sul semestre passato che per le previsioni di quello in corso, il  saldo percentuale tra giudizi positivi (“in aumento”) e negativi (“in diminuzione”) è col segno meno. Peggio di tutti va l’utile lordo, che risente del quadro economico ancora negativo (-26,5% consuntivo e -15% le previsioni).

Disattese le aspettative, evidenziate nel 2015, di tornare a valori positivi. L’unica nota che gioca a favore delle prospettive economiche delle imprese romane è il fatto che tra la seconda parte del 2015 e la prima parte de 2016 si registri una lieve diminuzione dell’ampiezza del saldo negativo per tutti gli indicatori principali.

Sul fronte degli investimenti, un imprenditore su tre prevede di investire nel semestre in corso, mentre l’organico aziendale, secondo l’indagine, non ha subito e non subirà alcuna modifica nella maggior parte dei casi.

Qualche spiraglio si intravede sul fronte del credito: il 66,8% delle imprese ha avuto accesso a finanziamenti, sebbene le condizioni di accesso siano peggiorate, soprattutto per le garanzie richieste.

Nel Focus dell’Indagine si è chiesto agli imprenditori di individuare i nodi di maggiore interesse che la giunta comunale che uscirà dalle imminenti elezioni amministrative dovrà affrontare. Tra questi: gli interventi a favore delle aree produttive (con revisione delle imposte comunali sulle imprese), la qualità dell’amministrazione della Capitale, la viabilità e la riqualificazione delle periferie.

Le nubi che si addensano sulla ripresa emergono chiaramente dall’incremento della percentuale di piccole e medie imprese della provincia di Roma che vede nell’immediato futuro un peggioramento del quadro economico (il 27,3%) e dalla contestuale diminuzione della percentuale di imprese che al contrario ritiene che il peggio sia già alle spalle (il 29,2%). In aggiunta il barometro delle chiusure aziendali previste ha subito un leggero incremento passando da un valore di 3,2 registrato nel secondo semestre del 2015 ad un valore di 3,8 registrato nel primo semestre del 2016.

 

Tag: