La CNA di Fabriano apprende con relativa prudenza la notizia della riapertura dei cantieri della SS76.

“Ovviamente condividiamo la soddisfazione dei sindacati che si sono incontrati con i vertici Astaldi – dichiara il presidente Maurizio Romagnoli – incontro dal quale è emersa la volontà di riprendere i lavori nei cantieri rapidamente, addirittura nel prossimo marzo, scongiurando definitivamente l’eventualità di ritrovarci in casa l’ennesima incompiuta italiana”.

L’auspicio di CNA è che tutti i soggetti interessati si adoperino per scongiurare questo pericolo,  come ribadito dall’associazione più volte anche in sede istituzionale, tenendo bene a mente che attualmente il sistema imprenditoriale locale soffre la mancanza di infrastrutture, le quali, nel mondo del lavoro, coincidono con competitività e ricavi, ovviamente non trascurando il territorio e i bisogni dei cittadini.  

“Non bisogna comunque dimenticare – continua Romagnoli – che da quanto si è appreso nel corso dell’ultimo consiglio comunale aperto riguardante la ss76, alcune associazioni umbre e marchigiane sarebbero orientate a non riprendere i lavori se non a fronte del pagamento delle somme arretrate vantate dai subappaltatori, alcuni reduci dai passati fallimenti. Tale decisione ci preoccupa perché potrebbe vanificare ciò che si è fatto fino ad ora. Da qui nasce il bisogno di un fronte unitario che operi verso la politica al fine di rivedere le norme riguardanti i subappalti, scongiurando la possibilità che grandi gruppi possano ricorrere a concordati a cifre irrisorie e quindi siano autorizzati a  non erogare  le somme spettanti  pattuite in sede di contrattuale”.

“CNA si dichiara disposta a dare supporto, anche attraverso il sistema organizzativo nazionale, per rivedere questa disdicevole pratica – insiste il presidente della CNA di Fabriano – ma ora che si palesa la possibilità di terminare l’opera non bisogna perdere di vista i bisogni di questo territorio, secondo noi la priorità assoluta alla quale non si può e non si deve più derogare. Anzi, a fronte degli investimenti (ITI e non solo), chiediamo tempi certi anche per la chiusura dei lavori, rispettando i canoni della sicurezza di chi è costretto a transitare quotidianamente lungo la statale”.

“L’auspicio della CNA – conclude Romagnoli – è che si ricrei un clima di fiducia necessario a trovare soluzioni e intese condivise tra tutti i soggetti, istituzionali e non, al fine di agevolare il lavoro di tutti i protagonisti interessati, accantonando definitivamente soluzioni affrettate e unilaterali che possono solo danneggiare il nostro territorio montano in maniera irreparabile”.  

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