Sarà Mario Cucinella, insieme alla comunità locale, a tracciare il percorso per la ricostruzione di Camerino. L’architetto ha accolto la richiesta del sindaco Gianluca Pasqui di fare della città il caso studio della ricostruzione.  

Partecipazione dei cittadini, graduale riconquista dei luoghi della normalità ed elaborazione di una strategia condivisa con le diverse istituzioni coinvolte, compresi gli uffici per la ricostruzione, la regione, la provincia, la curia e la soprintendenza. Sono questi principi guida del lavoro che l’architetto si appresta a compiere, insieme agli studenti della scuola di sostenibilità da lui fondata a Bologna e con la collaborazione dell’Università di Camerino. La salvaguardia dei beni e del valore ambientale dei luoghi è fuori discussione, ma ciò non impedisce di percepire la ricostruzione come opportunità, come un’occasione per rendere quei territori migliori di com’erano prima che il terremoto li flagellasse. «Il terremoto è un dramma di cui abbiamo tanto rispetto, ma deve essere anche un’opportunità di sviluppo» ha sottolineato Cucinella.

Ecco perché il principio del «com’era, dov’era» non ha senso. Bisogna concepire la ricostruzione non come un mezzo per replicare esattamente ciò che c’era, ma bisogna considerarla come un’opportunità per rendere le città e i territori migliori di com’erano. Questo è il concetto espresso da Cucinella. «Io immagino – ha affermato – che quando avremo finito questo lavoro, e ci vorrà tempo, otterremo una Camerino migliore di prima». «Noi – continua – dobbiamo sfruttare questa opportunità perché diventi anche un esempio di metodo. Verranno altri terremoti, avremo altre comunità con lo stesso problema. Con questa esperienza possiamo costruire un aspetto metodologico».

<< La strategia di sviluppo deve, però, nascere da un percorso partecipato. È importante che questo piano strategico sia veramente una strategia condivisa. Ciò che mi piacerebbe fare, insieme all’Università, è aprire quella che abbiamo chiamato la casa dei cittadini, cioè un luogo dove dialogare per costruire insieme ambizioni e desideri. I piani urbanistici hanno un valore tecnico e sono necessari ma deve esserci anche un piano di ambizioni. Tornare alla normalità spezzata dal terremoto è la prima questione da affrontare. Dobbiamo costruire rapidamente i luoghi di tutti i giorni: il piccolo giardino, la piazza, il luogo commerciale. Ritornare ad abitare, in tempi rapidi, nel centro storico è importante per non allargare quell’elastico della memoria che se si rompe non si ricostruisce più >> Così conclude l’architetto Cucinella.