Le imprese balneari hanno bisogno di certezze sulle concessioni al 2033

Difesa dell’estensione al 2033 delle concessioni demaniali marittime attualmente valide e pronta risposta alla lettera di messa in mora inviata dalla Commissione europea al nostro Paese.

Definiti questi due punti cardine, il webinar di CNA Balneari, che si è tenuto stamane con una cospicua partecipazione sia dei rappresentanti CNA di tutto il territorio nazionale sia di parlamentari, si è arricchito di un nutrito confronto tra le parti.

“La tutela delle imprese balneari, soprattutto in questo periodo di forte incertezza causato dalla pandemia e dal conseguente blocco degli investimenti, deve essere prioritaria”. Questo è il messaggio che ha lanciato Sabina Cardinali, portavoce nazionale CNA Balneari, in apertura del convegno online.

Cristiano Tomei, coordinatore nazionale CNA Balneari, durante la sua relazione ha sottolineato che “ad agosto gli arrivi in Italia hanno superato in località marittime e montane quelli del 2019. Questo evidenzia quale volano può ancora essere il turismo per la nostra economia. Il demanio marittimo va, quindi, difeso: le piccole imprese balneari sono una vera potenza per il Paese”. Tomei rivolge poi un appello ai deputati e senatori presenti: “Abbiamo bisogno che la politica si faccia ambasciatore del nostro messaggio verso la Commissione Europea, nella difesa della norma e specialmente nella tutela delle nostre piccole imprese”.

Fuori da logiche di partito si rema tutti nella stessa direzione. Dagli interventi degli on. Umberto Buratti, componente commissione Finanze della Camera, del sen. Massimo Mallegni, componente commissione Lavori Pubblici del Senato, dell’on. Sara Moretto, componente commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera e dell’on. Riccardo Zucconi, componente commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera, è emerso il sostegno e la vicinanza alla causa di CNA Balneari: l’esigenza di dare all’Europa una risposta che possa portare al delinearsi di un quadro normativo adeguato sia per la Commissione europea che per il nostro Paese, tenendo conto delle sue peculiarità.

Infine, gli avvocati che hanno partecipato, tra cui Roberto Righi, hanno espresso quanto sia complessa giuridicamente la problematica, che non è possibile eludere. Ne è emerso che il principio di concorrenza deve recedere nel momento in cui viene pregiudicato il legittimo affidamento e il diritto di proprietà del concessionario balneare.

Il settore della balneazione ha adesso bisogno di certezze. E’ il momento di agire. Come CNA siamo fiduciosi che il Governo possa accogliere il nostro appello e rispondere alla lettera di messa in mora entro i 90 giorni previsti.  Noi continueremo a dare il nostro contributo nel dare voce alle piccole imprese del comparto.

 

Qui puoi leggere il nostro ultimo comunicato stampa ‘Spiagge, il governo difenda la legge italiana’.