Ve lo fa vedere lui di che pasta è fatto. Perché si è inventato – unica al mondo – quella alle nocciole, ma anche alla cioccolata o alla liquirizia. L’immagine dell’Italia nel mondo ha incontrato la tradizione di Canepina, piccolo centro dei Monti Cimini, in provincia di Viterbo. E la Pasta Fanelli ha visto la luce così.

Lui è Michele Fanelli, ha 30 anni e gestisce l’attività. A dargli man forte è il padre Guido, ex capostazione. Insieme hanno preso un ‘ treno’, nel 2010, per valorizzare il fieno canepinese, antica ricetta popolare, da queste parti un’istituzione. 

“Lo facevano tutte le massaie di Canepina – dice Michele – ma la tradizione stava morendo. Quindi con mio padre ci siamo detti: perché non riprenderla e valorizzarla?”. Ed ecco spuntare i laboratori di pasta artigianale essiccata. 

Il primo passo è stato puntare sui prodotti tipici del territorio. Obiettivo: prenderli, lavorarli, presentarli sotto una luce diversa, valorizzarli in modo creativo. In breve, inserirli in ciò che hanno imparato a fare meglio: la pasta. 

“Siamo partiti con quella alle nocciole”. Fermi tutti, qui scatta il record. “E’ l’unico caso al mondo”…

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