Acconciatori zona rossa

CNA pronta a scendere in campo e “mettere la faccia” per difendere artigiani e pmi nella dura lotta all’abusivismo. Dopo la realizzazione della campagna immagine “Chi lavora abusivamente, abusa di te” per sensibilizzare i cittadini sui rischi per la salute e la sicurezza pubblica, l’Associazione si è rivolta ai sindaci della provincia presentando, in una serie di incontri su tutto il territorio, il progetto “Siamo un’impresa vera”, che prevede la firma di un protocollo d’intesa con gli enti locali e le altre Associazioni di categoria e l’esposizione di un marchio riconoscibile per valorizzare la buona reputazione delle imprese che aderiranno.

“Il caso del barbiere abusivo nello scantinato di Via Turri a Reggio Emilia – sostiene Fabio Bezzi, direttore generale CNA – è solo l’ultimo esempio balzato alla cronaca di “professionisti improvvisati”, che andando contro ogni regola fiscale, igienico sanitaria ed urbanistica, pensano di farla franca sulla pelle di tanti professionisti e piccole e medie imprese oneste e soprattutto dei consumatori, attratti da un ingannevole risparmio.

CNA è da sempre in prima linea a sostegno della legalità e a tutela di tutte le imprese che operano in piena regola. In un momento di crisi drammatica ci è sembrato necessario avviare una stretta e sinergica collaborazione a più livelli per arginare un fenomeno devastante per tutti i settori dell’economia con danni gravissimi per imprese, consumatori e le casse dello Stato”.

Il progetto di CNA “Siamo un’impresa vera”, che ha riscontrato grande interesse e condivisione da parte degli amministratori locali, si articola in diverse fasi e prevede: l’istituzione presso le sedi delle associazioni di un punto di raccolta delle segnalazioni di eventuali attività esercitate senza il rispetto delle vigenti disposizioni legislative e normative del settore di riferimento da inviare ad uno sportello specifico, che i sindaci si impegneranno ad individuare, e l’esposizione di un marchio di qualità presso le imprese aderenti, che attesti l’impegno ad agire in modo onesto e nel pieno rispetto delle regole.

“È difficile quantificare l’entità dell’economia sommersa – ha proseguito il Direttore Generale Bezzi – parliamo di danni economici e di immagine gravissimi per le imprese, di grossi rischi per la salute dei cittadini, e di danni allo Stato per quanto riguarda l’erario in ragione della diminuzione delle entrate, o l’escalation di altri fenomeni quali evasione e riciclaggio. Secondo una recente indagine Eurisko a livello nazionale nel 2014, attività commerciali, alberghi e pubblici esercizi hanno perso 26,5 miliardi di euro a causa di abusivismo, contraffazione, taccheggio e criminalità”.

“Per questo motivo – conclude Fabio Bezzi – CNA rinnova il suo impegno nella lotta all’abusivismo, consapevoli che per fare davvero la differenza dobbiamo lavorare tutti insieme, con enti locali, rappresentanze di categoria, imprese, e auspichiamo che i sindaci di tutte le Unioni dei Comuni convochino al più presto un tavolo di confronto per firmare il protocollo e partire in tempi rapidi con il nostro progetto. Un’azione utile per ricreare quel clima di legalità indispensabile per riavviare consumi e investimenti”.