“Diritto dei beni culturali e paesaggistici e sviluppo economico: contrapposizione o sinergia?”
All’incontro parteciperà il Presidente nazionale CNA Artistico e Tradizionale Andrea Santolini
Scenario
Le esigenze della tutela dei beni culturali e del paesaggio a volte sono percepite come un ostacolo allo sviluppo economico e tecnologico. La normativa di settore e la sua applicazione appaiono, invero, a tratti caratterizzate da un approccio ispirato alla cristallizzazione dell’esistente. Ne deriva una visione nella quale l’attività economica è considerata come la fonte prima dell’aggressione a quelle realtà che si vogliono preservate nella loro staticità.
D’altro canto, lo stato di difficoltà delle finanze pubbliche e, a volte, alcune criticità dell’apparato normativo e organizzativo della pubblica amministrazione non consentono un’attività pubblica di adeguata conservazione dei predetti beni. Ciò determina un ostacolo e a volte un impedimento alla stessa fruizione collettiva che dei medesimi costituisce l’utilità essenziale. Emerge, pertanto, l’esigenza di promuovere un’adeguata attività di valorizzazione al fine, in primo luogo, di reperire le risorse utili per assolvere alle essenziali funzioni di conservazione e per garantire adeguatamente la fruizione dei beni e poi – ma non certo secondariamente – anche per attivare un’economia della cultura e del bel paesaggio che potrebbe costituire un importante volano di crescita economica del Paese intero. Centrale diviene in questo quadro lo sviluppo di sinergie virtuose fra amministrazione pubblica e mondo imprenditoriale, nel rispetto dei diversi ruoli e in un rapporto di complementarietà.
Obiettivo della tavola rotonda
In questa chiave di lettura, obiettivo dell’incontro è promuovere uno scambio di opinioni tra esponenti particolarmente qualificati, a vario titolo competenti ed operanti nel settore dei beni culturali, al fine di favorire un contesto propizio al rafforzamento della cooperazione tra pubblico e privato. Si ritiene, infatti, che da tale rafforzamento possano derivare migliori risultati concreti in termini di maggiore effettività della tutela e della fruizione dei beni e, più in generale, di sviluppo economico.