L’olio di semi di girasole è diventato il nuovo oro giallo

 

Circolare Ministero dello Sviluppo Economico

In data 11 marzo abbiamo inviato una richiesta al Ministero dello Sviluppo Economico, perché emanasse di concerto con MIPAAF e Ministero della Salute, una circolare con la quale era consentito la modifica delle etichette, in via eccezionale vista la situazione creatasi a seguito della guerra in Ucraina. Nel pomeriggio il MISE ha risposto, quindi in tempi rapidissimi, dando riscontro alle segnalazioni pervenute dalle associazioni imprenditoriali del settore agroalimentare e della grande distribuzione organizzata, sulle criticità determinate dalla sospensione delle esportazioni di alcuni alimenti dall’Ucraina, tra cui l’olio di semi di girasole.

L’olio di semi di girasole è la base essenziale di numerosi prodotti alimentari italiani quali ad esempio: biscotti, maionese, creme spalmabili, pasta ripiena, sughi, fritture, tonno.

L’Ucraina detiene il 60% della produzione e il 75% dell’export e rappresenta il principale coltivatore di girasoli al mondo. Entro un mese, con l’attuale andamento dei consumi, le scorte di olio di semi di girasole sono destinate ad esaurirsi. La situazione potrebbe inoltre complicarsi ulteriormente, se il conflitto dovesse proseguire, perché salterebbe la semina, prevista in primavera. Secondo le stime attuali, entro breve termine, questo olio non sarà più disponibile e le imprese dovranno quindi riformulare i propri prodotti.

Oltre al problema dell’approvvigionamento e dell’individuazione e impiego dei possibili sostituti, è necessario individuare soluzioni per risolvere il problema delle etichette, che andrebbero aggiornate riportando gli ingredienti che sostituiscono l’olio di semi di girasole, in conformità al regolamento UE 1169/2011. Visto che le etichette e gli imballaggi ordinati e utilizzati dalle imprese riportano tra gli ingredienti “olio di girasole”, tenuto conto della difficoltà a provvedere in tempi rapidi alla stampa di nuove etichette e dei relativi costi, e in considerazione della complessità del quadro attuale, è necessario individuare una soluzione che presenti alti profili di sicurezza per i consumatori ed al tempo stesso non gravi eccessivamente sui produttori in un momento di grande criticità per il settore.

Pertanto, transitoriamente, in vista dell’adeguamento progressivo delle etichette, i produttori, nel rispetto della sicurezza e della corretta informazione dei consumatori potranno, , prevedere l’introduzione, attraverso il getto d’inchiostro o altri sistemi equivalenti (es. sticker adesivi), di una frase che indichi quali oli e/o grassi siano stati impiegati in sostituzione dell’olio di girasole, segnalando l’eventuale presenza di allergeni. I claims che indicano la presenza o assenza di determinati oli vegetali o claims comparativi, in caso di sostituzione dell’olio di girasole, dovranno essere opportunamente modificati, eventualmente tramite etichettatura aggiuntiva o altra analoga modalità, per garantire la corretta informazione dei consumatori.

La distribuzione al dettaglio inoltre dovrà ricorrere a idonei strumenti volti ad informare tempestivamente il consumatore sulla possibile sostituzione dell’olio di girasole mediante avvisi nei punti vendita con apposita cartellonistica, collocata bene in  evidenza, in prossimità degli scaffali dei prodotti contenenti olio di girasole. In aggiunta si rimanderà ad ulteriori informazioni da inserire nei social, siti aziendali, ecc.

Il Sistema sopra descritto nell’ambito temporale emergenziale consentirebbe, da un lato, di fornire un’adeguata informazione al consumatore e garantire la piena tutela della sicurezza alimentare, e dall’altro, di assicurare ai produttori la possibilità di utilizzare oli alternativi senza dover cambiare le etichette. In aggiunta, tenuto conto del possibile perdurare di incertezze in termini di approvvigionamento di oli e grassi vegetali, per la stampa delle nuove etichette, in via transitoria e segnalando sempre l’eventuale presenza di allergeni, si consente di riportare nella lista degli ingredienti la dizione generica della categoria oli e grassi vegetali seguita dalle origini vegetali potenzialmente presenti, in considerazione delle forniture disponibili – es. “oli e grassi vegetali (girasole, palma, mais, soia, ecc.)”. Su tale ultimo aspetto saranno interessati i servizi della Commissione.

In assenza di disposizioni armonizzate da parte della Commissione, tale nota ha valenza solo per mercato nazionale.

Circolare Ministero della Salute

In aggiunto a quanto comunicato dal Ministero dello Sviluppo Economico, con circolare dell’11 marzo che trovate in allegato e che avevamo sollecitato, parimenti il Ministero della Salute ha inviato oggi una Comunicazione correlata a questa circolare per fornire alcune indicazioni operative relative agli alimenti soggetti ad obbligo di notifica al Ministero della salute, Operatori del settore alimentare (OSA) responsabili della commercializzazione in Italia dell’integratore alimentare, alla luce della recente circolare del MISE correlata all’attuale emergenza Ucraina.

Gli operatori del settore alimentare possono, transitoriamente, non notificare la variazione degli alimenti, per i quali è obbligatoria la notifica, quando:

1) tali alimenti sono oggetto delle modifiche dovute a motivate difficoltà di approvvigionamento di alcuni ingredienti legate all’attuale situazione dell’Ucraina;

2) gli OSA adottano tutte le misure previste dalla circolare citata, in vista degli adeguamenti progressivi delle etichette.

Quanto descritto è valido nell’ambito temporale dell’emergenza e può subire eventuali modifiche sulla base della evoluzione della posizione a livello UE.

Rimane fermo che la notifica va effettuata quando la modifica non è più transitoria ed emergenziale, ma diventa strutturale.

In allegato

Circolare Ministero dello Sviluppo Economico

AOO_PIT.REGISTRO UFFICIALE.2022.0066415

Circolare Ministero della Salute

CIRCOLARE UCRAINA MIN SALUTE