“Il mero rivendicazionismo non è caratteristica del sistema CNA e nemmeno dei professionisti che noi rappresentiamo. L’Osservatorio delle Professioni non ordinistiche, arrivato alla seconda edizione, non raccoglie lamentele ma evidenzia problematiche. E con le problematiche presenta proposte plausibili di soluzione. E’ un modo diverso di fare rappresentanza del quale siamo orgogliosi” . Lo ha affermato il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino

concludendo la presentazione dell’Osservatorio CNA sulle Professioni non ordinistiche, alla seconda edizione, che si è tenuta oggi a Roma con gli interventi del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, dei Presidenti delle Commissioni Lavoro della Camera e del Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, e del presidente di CNA Professioni, Giorgio Berloffa.

Per Damiano “c’è stato un salto di mentalità nel governo e nel Parlamento rispetto alla concezione stessa della parola lavoro e questo ha favorito la capacità di ascolto e di recepimento delle istanze dei lavoratori non ordinistici. Il percorso non è concluso – ha sottolineato il presidente della commissione Lavoro della Camera -. Ma nel Jobs Act delle Professioni (il disegno di legge in discussione in Parlamento, ndr) sono recepite molte richieste. Per quanto riguarda la previdenza è necessario per ora rendere prima di tutto strutturale il blocco delle aliquote sulle quali poter intervenire in un secondo momento con una rimodulazione”.

“Non si può trattare il lavoro professionale come quello subordinato, soprattutto in materia previdenziale  – ha rilevato Sacconi – e da questa considerazione deve discendere su ogni discussione, su ogni 

 

provvedimento che riguarda le professioni, una cultura della sussidiarietà nella quale il pubblico è chiamato a sostenerle, non a ostacolarle né a penalizzarle. Ingabbiare la loro crescita, cercare di tracciare confini netti tra lavoro dipendente e indipendente, come sempre quando s’ingabbiano processi reali, può arrecare solo danni alle imprese e al lavoro”.

Il sottosegretario Tommaso Nannicini ha tenuto a sottolineare la svolta che c’è stata nel rapporto tra politica e professioni disciplinate dalla legge 4/2013, un universo in costante, fortunata e anche un po’ tumultuosa crescita perfino negli anni della crisi. E’ intenzione del governo, ha affermato Nannicini, di chiudere questi “tre cantieri”, altrettanti “tasselli del disegno strategico che è dietro” le iniziative per i professionisti non ordinistici utilizzando anche la prossima Legge di Stabilità. Nell’ordine: semplificare gli adempimenti fiscali e introdurre agevolazioni sul fronte tasse; prevedere tutele dalla committenza; riallineare l’aliquota contributiva previdenziali al livello degli altri lavoratori autonomi, studiando interventi, anche volontari, che possano assicurare risposte alle esigenze pensionistiche della categoria.

In conclusione, Vaccarino ha sottolineato come CNA apprezzi le misure contenute nel Jobs Act delle Professioni ma si attende anche interventi risolutivi su altre riforme necessarie alla crescita e all’irrobustimento delle professioni non ordinistiche. A partire dalla ri-organizzazione della Gestione Separata dell’Inps, dall’abbassamento dell’aliquota contributiva e dal sostegno alle forme di aggregazione e di organizzazione. 3