Sono 117 le  le imprese marchigiane in attività nel settore trasporto persone con conducente con 300 addetti. La concentrazione maggiore si ha a Macerata con 38 imprese. Seguono Ancona con 32 aziende, Pesaro Urbino con 23, Ascoli Piceno con 16 e Fermo su 8.

 

Tra le criticità da affrontare con la Regione l’obbligo di rientrare dopo ogni servizio nella provincia nella quale si ha la licenza, Una limitazione che può essere modificata dalla Conferenza Stato Regioni.

Un incontro con la Regione per definire le modalità di applicazione della nuova legge sul trasporto pubblico locale non di linea e le risorse da destinare alla categoria. A chiederlo il Coordinamento regionale trasporto persone con conducente che si è costituito nella sede della Cna Marche.A guidarlo Simone Magellano portavoce Ncc auto e Deborah Caioni portavoce regionale Ncc autobus. Presenti alla riunione il responsabile nazionale Cna Noleggio con conducente Riccardo Masini e il responsabile regionale Riccardo Battisti.

Sono 117 le  le imprese marchigiane in attività nel settore trasporto persone con conducente con 300 addetti. La concentrazione maggiore si ha a Macerata con 38 imprese. Seguono Ancona con 32 aziende, Pesaro Urbino con 23, Ascoli Piceno con 16 e Fermo su 8.

Il servizio di Noleggio con conducente, insieme al servizio taxi, svolge una funzione complementare e integrativa rispetto ai trasporti pubblici di linea, in relazione allo sviluppo di una domanda turisticasempre più personalizzata, al ricorso a piattaforme tecnologiche e all’impiego non esclusivo dell’automobile come mezzo di circolazione.

“Entro il 28 febbraio” ha affermato Riccardo Battisti “dovrà essere la Conferenza Stato Regioni a definire le modalità di applicazioni del decreto legge del 29 dicembre 2018 numero 143 recante disposizioni urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea. Noi chiediamo di incontrare prima la Regione Marche per individuare insieme le criticità del decreto e le esigenze delle imprese.”

Tra le criticità da affrontare con la Regione l’obbligo di rientrare dopo ogni servizio nella provincia nella quale si ha la licenza, Una limitazione che può essere modificata dalla Conferenza Stato Regioni.

“Noi” sostiene Simone Magellano “chiediamo che si rimetta alla Regione la competenza di individuare il bacino ottimale  (comunale, provinciale o regionale) in base alla determinazione di criteri generali stabiliti a livello nazionale. Inoltre chiediamo una semplificazione nella tenuta del foglio di servizio da parte del conducente, con il progressivo passaggio dalla versione cartacea al formato elettronico e la possibilità di variazioni del percorso in caso di eventi imprevisti”.

Sul tappeto anche il problema della concorrenza sleale agli autobus turistici da parte delle imprese di  trasporto pubblico locale convenzionato con la Regione, che godono di contributi pubblici.

Infine l’esigenza di contrastare e ricondurre a legalità l’esercizio di pratiche abusive e il rilascio di una targa professionale che faciliti il riconoscimento, l’accesso e la mobilità nei diversi territori comunali, oguno con Ztl e con regole di circolazione diverse.

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