Il Milleproroghe passa in Aula alla Camera con numerose novità per partite IVA e professionisti, dal Regime dei Minimi, ai contributi INPS, agli appalti: ecco tutte le novità.

Approvato dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera il decreto legge Milleproroghe, ora in Aula alla Camera dove probabilmente il Governo porrà la fiducia sul provvedimento. Tra le novità per professionisti e partite IVA, spiccano il blocco dell’aumento dell’aliquota INPS per gli iscritti alla Gestione Separata e la proroga per tutto il 2015 del Regime dei Minimi con imposta sostitutiva al 5%.

Gestione Separata

Per i professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS l’aliquota resta anche quest’anno al 27,72%, invece di passare al 30,72%, come previsto dalla Riforma Fornero. Questa prevedeva un incremento graduale dell’aliquota, fino ad arrivare al 33% nel 2018. Una novità che recepisce le lamentele degli ultimi giorni delle associazioni dei liberi professionisti, che ritenevano tale insostenibile.

Regime dei Minimi: torna l’aliquota 5%

Un’altra richiesta dei professionisti che è stata accolta è quella di prorogare per tutto 2015 il Regime dei Minimi con imposta sostitutiva al 5%. La Legge di Stabilità, invece, aveva introdotto il Regime forfettario che portava l’aliquota sostitutiva al 15% e prevedeva tetti di ricavi che cambiano a seconda delle diverse categorie di partite IVA (da 15mila a 40mila euro). Nonostante la riforma del Regime dei Minimi avesse abolito il termine di cinque anni della durata del regime agevolato, il nuovo Regime forfettario rischiava di penalizzare fortemente i professionisti. A fronte delle numerose proteste, il Governo ha fatto dietrofront, almeno per il 2015.

Cna con la delegazione di Rete Imprese Italia, guidata da Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna, nell’audizione del 19 gennaio u.s. presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera aveva fortemente sollecitato le Commissioni, in linea con le aperture del Governo, ad intervenire per correggere il nuovo regime dei contribuenti minimi, che riduce gli oneri amministrativi ma produce in generale un aumento dell’imposizione rispetto alla tassazione ordinaria. In tal senso ha proposto di ridurre l’aliquota di imposizione forfetaria e di aumentare le soglie di accesso al regime.

Come Cna Professioni apprezziamo le modifiche apportate che rappresentano una boccata d’ossigeno, ma nel contempo ci auguriamo che questo sia il preludio per un vero cambio di passo e di “verso” nella prospettiva di una ristrutturazione globale ed organica delle “regole per il settore delle professioni” che guardi ai professionisti non come a dei “bancomat” ma finalmente come uno dei punti cardine dell’economia e dello sviluppo lavorativo del Paese.

Cna Professioni in tal senso ha una serie di idee concrete e fattibili da proporre al Governo, e le sottoporrà in tutte le sedi opportune per arrivare all’obiettivo.