Esistono in questo momento varie opportunità per esperienze di apprendimento lavorativo nelle imprese. E’ recente, infatti, la pubblicazione dell’avviso pubblico Opportunità per i cittadini e per le imprese Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione. Questo invito che si rivolge a giovani fra i 18 e 35 anni attraverso il programma SPA: Sperimentazioni di Politiche Attive, intende favorire la trasmissione ai giovani di competenze specialistiche e il ricambio generazionale nei mestieri artigianali

“Fare esperienza in azienda è uno dei modi più antichi per apprendere e avvicinarsi al mondo del lavoro, ricorda Marco Boscherini, responsabile di CNA Formazione Forlì-Cesena. Quando i nostri imprenditori artigiani parlano di giovani e lavoro ricordano che “una volta si andava a bottega”. Oggi lo stage e/o tirocinio formativo e di orientamento riguarda giovani e adulti, disoccupati e inoccupati che, in questo modo, possono ricollocarsi o entrare nel mondo del lavoro acquisendo specifiche competenze, spesso quelle che più servono. Questa formula prevede un periodo d’inserimento in azienda che può andare da alcune settimane ad alcuni mesi, a seconda che il soggetto stia terminando o abbia terminato il proprio ciclo di studi. Ma per quale motivo le aziende dovrebbero impegnarsi in queste esperienze, partecipando alla progettazione del percorso formativo e ospitando tirocinanti? Uno dei motivi è ch  le imprese sanno quali figure servono, sanno cosa serve conoscere e saper fare, e collaborando in modo propositivo, possono anche portare ad aggiustamenti nei percorsi scolastici nelle materie studiate.”

“La nuova ASL Alternanza Scuola Lavoro, prosegue Boscherini, chiama in causa le imprese in modo diverso sia dal punto di vista qualitativo per una co-progettualità dell’esperienza formativa dello studente, sia per quello quantitativo, data la richiesta enorme che sta arrivando da ogni scuola superiore che deve pianificare da 200 a 400 ore di alternanza per gli studenti degli ultimi tre anni. Il ruolo dell’impresa diventa anche sociale ed economico, perché  supporta lo sviluppo del sistema educativo-culturale del Paese, contribuendo alla formazione di risorse umane a cui poter attingere in futuro. Al di là dello stage/tirocinio previsto nella ASL, più in generale questo strumento ha un buon rapporto costi-benefici: a livello operativo l’azienda può impiegare i tirocinanti per svolgere attività che spesso vengono rimandate, quali progetti di ricerca o di marketing, archiviazione, banche dati, ecc. avendo la possibilità di conoscere direttamente le giovani risorse. Infine, le agevolazioni previste, in alcuni casi,  dal progetto Garanzia Giovani (l’indennità del tirocinante è a carico dell’impresa solo per un terzo); oppure progetti finanziati, come quello appena approvato dalla Regione che copre i costi per l’attivazione del servizio per cui lo stesso non costituisce un onere per l’impresa, si tratterà di favorire la realizzazione di 300 tirocini nella nostra provincia entro il 2016. CNA Formazione è come sempre a disposizione delle imprese per informazioni”.