Le PMI europee rappresentate da CNA, APCMA,  EVEA, PIMEC e GSEVEE membre di UEAPME si sono riunite l’8 e il 9 marzo ad Atene per una conferenza europea. Obiettivo dell’incontro, dare nuovo impulso alla collaborazione tra imprese, a sinergie operative e programmi  di partenariato per promuover l’accesso delle piccole imprese nelle catene del valore e di  cooperazione nel Mediterraneo. Nel corso della conferenza si è parlato dello scambio di pratiche e politiche di sviluppo locale e regionale per la promozione di modelli  di economia circolare “con” e “tra” piccole e medie  imprese e di nuove competenze digitali nelle diverse realtà settoriali e territoriali  in cui le piccole operano.
All’incontro, era presente il vicepresidente di CNA ed Ueapme, Giuseppe Oliviero. CNA era rappresentata inoltre dall’ufficio politiche comunitarie. “Fare dell’Europa delle differenze, l’Europa delle molteplici ricchezze, è compito nostro, di tanti operatori produttivi che quotidianamente si confrontano col mercato” ha detto Oliviero. “È a partire dai nostri paesi che dobbiamo costruire una politica Europea inclusiva, costruire una strategia che disegni l’Europa del prossimo ventennio a partire dal sistema di tutela dei nostri lavoratori diminuendo le differenze salariali e il peso della tassazione sul lavoro, incidere sugli investimenti prima che sulla riduzione dei costi con le attuali politiche che minaccia e paralizzano interi paesi; condivisione e parametrizzazione del debito pubblico dei singoli paesi, moneta unica, debito unico parametrizzato, PIL unificato” ha concluso. 

Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati di uno studio condotto da Accademia Europea PMI Avignone, promossa da CNA da GSEVEE, in collaborazione con Ueapme e presentata alla presenza del presidente del comitato economico e sociale sulle nuove sfide poste alla politica europea  per le PMI.

Il presidente GSEVEE Giorgios Kavvathas dell’organizzazione più rappresentativa e capillare, con oltre 100mila piccole e medie imprese greche rappresentate rilancia: “occorrono reti  efficienti di collaborazione  tra organizzazioni rappresentativa delle pmi europee, che rappresentano un esempio del potenziale di mercato interno ancora non espresso: con oltre un milione di associati è possibile una rete di servizi di supporto”.
 

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