Potenziare i Confidi per dare fiato a micro e piccole imprese

Pressochè univoco è stato il messaggio lanciato a Jesi lunedì 27 luglio di fronte ad un nutrito pubblico di imprenditori, riunitosi nel rispetto delle regole del distanziamento sociale per assistere all’evento “Confidi e credito nelle Marche” organizzato da CNA Ancona.

Dopo i saluti del Presidente di CNA Ancona, Maurizio Paradisi, e del Sindaco di Jesi, Massimo Bacci, nonché del Presidente della Camera di Commercio delle Marche e Vicepresidente di CNA Nazionale, Gino Sabatini, a introdurre il tema è stato Paolo Mariani, Direttore di Uni.Co, il Confidi unitario marchigiano che è ormai stabilmente, per volumi di attività, tra i primi 5 Confidi nazionali.

Nel suo intervento, l’On. Sara Moretto, presentatrice dell’emendamento approvato in sede di conversione del decreto Rilancio, che consente ai Confidi di superare la soglia del 20% del limite precedentemente previsto per l’esercizio di attività diverse da quelle della garanzia, ha ribadito la necessità di una revisione organica della normativa sui Confidi che consenta a questi soggetti di dispiegare al meglio le loro potenzialità nel supporto alle imprese artigiane e alle micro-piccole imprese.

Anche l’On. Francesco Acquaroli, ha confermato l’opportunità di una rivisitazione del quadro regolamentare, richiamando la funzione fondamentale svolta dai Confidi a livello territoriale nel garantire assistenza e consulenza alle imprese.

L’Assessora Regionale Manuela Bora ha sottolineato la valenza degli interventi sul credito quali strumenti fondamentali per supportare politiche industriali, e ha ricordato l’impegno profuso in questi anni dalla Regione per sostenere le esigenze delle imprese, e la recente Legge Regionale n° 13, che affida ai Confidi la gestione di un Fondo destinato a supportare la liquidità delle imprese e dei lavoratori autonomi.

Le conclusioni sono state affidate al Responsabile Politiche Industriali di CNA, Mario Pagani, che ha riaffermato la centralità dei Confidi nella difficile relazione tra banche e piccole imprese. Una centralità che oggi deve essere riattivata assegnando a questi soggetti anche nuove funzioni, al fine di recuperare un gap che le operazioni di concentrazioni bancarie e la rigida regolamentazione europea in materia hanno esacerbato. Laddove le banche per scelta o per necessità non riescono più a rispondere alle esigenze del mondo dell’artigianato e della piccola impresa servono strumenti come i Confidi, che per esperienza e per attitudine possono colmare questo distacco crescente.