La Commissione Europea ha pubblicato un proprio documento di lavoro “Una metodologia avanzata per monitorare le dipendenze strategiche e le vulnerabilità dell’UE”, per monitorare le dipendenze strategiche e le vulnerabilità dell’UE, individuando 204 prodotti caratterizzati da un’importante dipendenza dal mercato estero in settori strategici.

Sullo sfondo degli effetti di eventi come la pandemia COVID-19, la guerra in Ucraina e la crisi energetica, lo studio della Commissione si offre per fornire una conoscenza più profonda sul tema delle dipendenze strategiche dell’Unione Europea.

Le recenti sfide hanno acutizzato i rischi che l’Unione Europea deve affrontare per assicurarsi la disponibilità delle risorse cosiddette ‘scarse’- dalle materie prime di base, prodotti energetici fino a prodotti ad alta tecnologia. Per queste ragioni l’UE si è data l’obiettivo di creare un mercato interno più solido e indipendente, adottando un nuovo approccio alla politica industriale basato sul concetto di ‘autonomia strategica aperta’.

L’analisi fornita dalla Commissione identifica e distingue- tra i 204 prodotti presi in considerazione– quelli che possono essere particolarmente problematici visto che la loro rete di commercio può subire Single Point of Failures (SPOFs). Tra questi troviamo, per esempio, prodotti dell’industria plastica, tessile, sanitaria, mineraria, meccanica/elettrica e chimica. In particolare, nel settore digitale troviamo alcuni prodotti ad alto rischio come computer e componenti, cellulari, ricevitori radio; e ancora, nelle rinnovabili luci LED e componenti, mentre nel sanitario apparecchi medici e prodotti legati al COVID-19.

 

 

Il rapporto si pone quindi come elemento per conoscere meglio la realtà delle dipendenze del mercato europeo, sia come mezzo per fornire soluzioni al programma di autonomia strategica dell’Unione Europea.

Il documento è consultabile e scaricabile dal sito ufficiale della Commissione europea al LINK.