Con una lettera a firma congiunta Carmine Battipaglia, Presidente CNA Installazione Impianti e Claudio Pavan, Presidente Confartigianato Impianti,  hanno chiesto al Presidente della Conferenza delle Regioni che venga corretto il documento sullo  standard formativo degli installatori che operano su impianti alimentati da energie rinnovabili.

Nel documento licenziato dalla Conferenza delle Regioni lo scorso 22 dicembre, sottolineano i Presidenti delle associazioni degli impiantisti, è contenuta una grave imprecisione, presente anche nella versione del documento del  giugno 2014 e mai corretta, che sta ingenerando confusione tra gli addetti ai lavori.

Nel capitolo iniziale dello standard formativo, quando ci si riferisce alle abilitazioni necessarie agli installatori per operare su impianti FER, continua a non essere menzionata la qualificazione di cui alla lettera d) dell’articolo 4 del DM 37/08, ovvero l’abilitazione a Responsabile Tecnico conseguita tramite un periodo di attività lavorativa. 

Nel terzo e quinto paragrafo si legge infatti “L’articolo 15 (del D.lgs 28/2011), individuando i requisiti tecnico-professionali dei soggetti qualificati con riferimento all’articolo 4, lettere a), b) e c) del D.M. 22 gennaio 2008 n.37….” e “Specificatamente, invece, tutti i soggetti di cui all’art. 4, lettere a), b) e c del D.M. 22 gennaio 2008 n.37 devono frequentare percorsi di aggiornamento, come meglio declinato al successivo punto 5.”

E’ come se l’articolo 15 del D.lgs 28/2011 non fosse mai stato modificato – rileva Carmine Battipaglia, Presidente CNA Installazione Impianti – ed i Responsabili Tecnici abilitatisi in base al loro percorso professionale non possano installare impianti FER”.

Sul tema, si ricorderà certamente la battaglia che le associazioni degli installatori condussero nel 2013 per modificare una norma ingiusta e discriminante che escludeva senza motivazioni plausibili i Responsabili Tecnici divenuti tali grazie alla loro esperienza professionale dalla possibilità di accedere al percorso di qualificazione ed aggiornamento che consentiva di ottenere l’abilitazione necessaria a poter continuare ad installare gli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile.

L’intensa attività svolta nei confronti del Parlamento– ricorda il Presidente degli impiantisti CNA – consentì di far approvare nel DL 63 che recepiva la Direttiva Europea sulla prestazione energetica nell’edilizia (la Direttiva 2010/31/UE ndr.) un emendamento sottoscritto da deputati di tutte le forze politiche che sanò questa discriminazione. Ma il documento delle Regioni sembra non essersi accorto di questa modifica”.