Un consuntivo 2014 ancora in negativo. Emerge dall’analisi congiunturale Trend, con cui CNA Toscana in collaborazione con ISTAT analizza i dati della contabilità di migliaia di micro e piccole imprese della regione (fino a 10 addetti). La MPI conferma comunque il suo ruolo centrale nella economia regionale con un fatturato che nel 2014 si attesta oltre i 9 miliardi (€ 9.142.856.568) per i settori presi in esame da Trend (costruzioni, parte del manifatturiero e dei servizi).

Il rapporto Trend riferito al secondo semestre 2014 è stato presentato in conferenza stampa dal Presidente CNA Toscana Valter Tamburini e il Direttore Saverio Paolieri, alla presenza dell’Assessore regionale all’economia Stefano Ciuoffo e di Bianca Maria Martelli Dirigente dell’Ufficio territoriale Toscana e Umbria dell’Istat.

“La crisi continua a colpire pesantemente la piccola impresa toscana – commenta il presidente CNA Toscana Valter Tamburini – La tendenza congiunturale negativa si lega ad un problema strutturale che vede l’economia artigiana ed in generale quella della piccola impresa perdere spazio e terreno nel contesto economico d’insieme. è una questione complessa che non può essere spiegata da una singola ‘area problema’ (es. dai problemi del credito al carico burocratico sproporzionato) ma sulla quale concorrono diversi fattori intrecciandosi e rafforzandosi l’uno con l’altro”.

Aggiunge il direttore CNA Toscana Saverio Paolieri: “Le politiche nazionali per sostenere l’economia e l’occupazione contro la crisi (da quella monetaria alla riforma del lavoro), hanno poco impatto, almeno in modo diretto, sulla piccola impresa. Le stesse politiche industriali, o ciò che di esse rimane, innovazione in primis, per come sono strutturate sono poco accessibili o interessanti per la micro e la piccola impresa”.

Continua Tamburini: “è fondamentale che la Regione Toscana si  interroghi su quale si ritiene debba essere il peso ed il ruolo della piccola impresa nella nostra regione. La difesa di questa risorsa, fondamentale per la vecchia economia ma imprescindibile anche per quella nuova e soprattutto per quella futura, dovrà considerare un pacchetto di interventi finalizzati a rilanciare la competitività e le relative quote di mercato della piccola impresa nella nostra regione.”.

“Per questo motivo – spiega Paolieri – CNA Toscana chiede alla Regione una politica economica orientata a valorizzare il vero patrimonio produttivo della Toscana, le piccole imprese. Il sistema delle micro e piccole imprese, sebbene duramente colpito dalla crisi, rappresenta ancora l’unico presidio e il vero patrimonio del sistema produttivo regionale e ha bisogno degli incentivi pubblici per compiere salti qualitativi e competitivi anche importanti. Non è infatti sufficiente investire su poche grandi imprese per far crescere e sviluppare tutto il sistema economico regionale”.

La Regione Toscana ha deciso di destinare anche le risorse della nuova programmazione dei bandi POR/FESR (Programma operativo regionale per il Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale), le uniche disponibili per il sostegno allo sviluppo economico nei prossimi anni causa le difficoltà della finanza pubblica, a soggetti diversi rispetto al sistema delle piccole imprese e con un iter burocratico più simile alla burocrazia borbonica che ai modelli efficienti del mondo anglo sassone.

CNA Toscana ritiene invece che l’idea giusta sia sostenere le piccole imprese che hanno concrete possibilità di sviluppo, ma mancano, almeno in parte, delle risorse per realizzarlo, anziché finanziare i grandi gruppi, che sono in grado di attuare i loro progetti a prescindere dalle modeste risorse della Regione Toscana.

Per diventare un territorio competitivo e attrattivo è necessario intervenire su tre ambiti: infrastrutture, snellezza ed efficienza dell’amministrazione pubblica e riduzione del carico fiscale.

Lo snellimento e la semplificazione amministrativa potrebbero rappresentare un eccellente volano per liberare la capacità di ripresa delle imprese. Molte semplificazioni sono di competenza del legislatore nazionale, ma tante dipendono anche dalla Regione Toscana, che si distingue a livello nazionale per un livello di regolazione amministrativa particolarmente complessa e burocratica. Occorre cambiare da subito ed in maniera radicale, con atti di immediata applicazione.

Anche il carico fiscale dipende in gran parte dalle politiche nazionali, tuttavia anche gli enti locali potrebbero fare molto, riducendo la tassazione per imprese e famiglie attraverso una radicale riorganizzazione della P.A., per renderla più snella, competitiva e sobria. Le imprese in questi anni sono state costrette ad eliminare ogni minima inefficienza, a compiere una importante mutazione tecnologica e organizzativa; occorre che l’amministrazione pubblica faccia lo stesso, perché non possiamo permetterci un’amministrazione così elefantiaca e costosa. Per la ripresa del sistema economico, occorre liberare risorse per gli investimenti delle imprese e per i consumi delle famiglie.

La promozione. è necessario intervenire in maniera radicale sul funzionamento della promozione regionale, in particolare su Toscana Promozione. CNA Toscana chiede che la Regione abbandoni il proprio atteggiamento dirigista e si concentri sugli aspetti legati alla promozione del “sistema Toscana”, per lasciare agli attori privati l’organizzazione e la gestione delle iniziative specifiche e di settore. Questa soluzione riuscirebbe a coniugare l’esigenza di avere una promozione di sistema con la necessità di ottimizzare le risorse da destinare alle missioni operative.

Il Credito. Portare a termine rapidamente il percorso di aggregazione di Artigiancredito Toscano, uno dei maggiori e più solidi consorzi fidi a livello nazionale, con Fidi Toscana al fine di avere una struttura ancora più solida, autorevole e idonea a favorire l’accesso al credito delle MPI.

Politiche per il lavoro e formazione professionale. Valorizzare nella nuova programmazione POR FSE (Programma operativo regionale per il Fondo sociale europeo) gli interventi per titolari, soci e collaboratori d’impresa che vogliano investire in formazione per l’aggiornamento tecnico e professionale e  l’introduzione di nuove tecnologie.  CNA Toscana, parte sociale componente di Fondartigianato, è a questo fine disponibile a mettere in sinergia le risorse pubbliche con quelle dei fondi interprofessionali. 

Costruzioni. La vera sfida della politica regionale sarà dare attuazione alla programmazione e alle norme di recente approvazione; di rilevante importanza sono da questo punto di vista le opportunità legate al PAER (Piano Ambientale ed Energetico Regionale) per le previsioni di investimenti significativi. CNA Toscana propone la costituzione di una cabina di regia che, oltre a monitorare la sua attuazione, ponga l’attenzione alle modalità di realizzazione (bandi, programmazione asse urbano, efficienza energetica in edilizia, ecc.). Allo stesso tempo è fondamentale una rapida approvazione dei regolamenti attuativi della nuova legge regionale sul governo del territorio, L. R. 65/2014; aprire un tavolo su un settore strategico come il lapideo in considerazione del contenuto sia della variante paesaggistica al PIT che della L. R. 35/2015 “Disposizione in materia di cave”  per comprendere le azioni da porre in essere per incentivare la filiera produttiva in Toscana.