Dal 15 al 30 settembre, CNA Reggio Emilia ha lanciato un’indagine congiunturale rivolta ai propri associati con il fine di indagare l’andamento dei primi due quadrimestri del 2023 e raccogliere previsioni sull’ultimo trimestre dell’anno corrente e sul 2024.

L’indagine congiunturale rapida è stata condotta presso un campione di circa duecento imprese, rappresentative dei settori e delle dimensioni delle piccole e medie aziende artigiane associate. È emerso un quadro tutt’altro che definito per l’anno in corso, e una particolare incertezza riguardo al 2024, soprattutto per le imprese con meno di dieci dipendenti. Secondo i dati emersi dall’indagine, infatti, il 67% delle imprese coinvolte nel campione ha meno di 10 addetti, e il 61% ha una fatturazione annuale inferiore a un milione di euro.

L’andamento dei primi otto mesi del 2023 è stato fortemente polarizzato, con il 33% delle imprese che segnala un miglioramento, il 34% che indica un peggioramento e il 33% che riporta una stabilità nell’andamento aziendale rispetto all’anno precedente.

Le previsioni per il quarto trimestre dell’anno sono complessivamente in flessione per il 32%, stabili per il 48%, e in crescita per il 20%.

Il clima di incertezza si riflette significativamente nelle previsioni per il 2024, con il 23% delle imprese che prevede uno stato “stabile”, il 24% un “miglioramento” e il 26% un “peggioramento”. Sorprendentemente, il 27% delle risposte è “non so”, rivelando dubbi e insicurezze che caratterizzano l’attuale congiuntura. Da considerarsi che l’indagine è stata svolta alla fine di settembre, prima che esplodesse il conflitto in Medioriente.

Per quanto riguarda l’occupazione, il 22% delle imprese prevede un incremento del numero degli addetti per il 2024, contro il 25% dell’anno corrente.

Anche le previsioni sugli investimenti (macchinari, digitale, formazione ed energia) mostrano una diminuzione, con il 33% delle imprese che prevede investimenti nel 2024, rispetto al 38% dell’anno precedente.

L’indagine ha identificato alcune criticità significative, tra cui la riduzione dei margini dovuta all’aumento dei costi di produzione difficilmente scaricabile sui prezzi, la reperibilità di personale nel mercato del lavoro, e gli adempimenti burocratici.

Infine, l’analisi per classe di addetti rivela differenze significative tra le imprese con meno di dieci addetti e quelle di dimensioni maggiori. Queste ultime prevedono per oltre il 50% investimenti nel 2024 e un incremento nel numero di addetti in quattro aziende su dieci.

Azio Sezzi, direttore generale CNA Reggio Emilia afferma: “L’indagine congiunturale mette in luce la complessa situazione che le imprese del nostro territorio stanno affrontando. Nonostante le incertezze, vediamo alcuni segnali positivi per il 2024, con le aziende più strutturate che prospettano crescita sia in termini di occupazione che di investimenti. CNA Reggio Emilia rimane impegnata nell’accompagnare le imprese del territorio attraverso questi momenti di incertezza, fornendo supporto e consulenza per metterle nelle condizioni di usufruire di tutte le opportunità possibili e di migliorare le prospettive aziendali”.

Giorgio Lugli, presidente CNA Reggio Emilia sottolinea: “Gli esiti dell’indagine offrono una panoramica della situazione economica della nostra provincia: è evidente che ci troviamo di fronte a sfide significative, viste le incertezze che emergono dalle oscillazioni nei dati. Considerando anche il contesto geopolitico attuale e tenendo conto che l’indagine è stata condotta prima dello scoppio del conflitto tra Hamas e Israele, il quale ha innescato una crisi che ha ulteriormente accresciuto la percezione di incertezza per il futuro. Questo sottolinea l’importanza di una politica economica attenta e orientata a sostenere le imprese anche in situazioni di insicurezza, incoraggiare gli investimenti e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Il nostro impegno è quello di lavorare a stretto contatto con le nostre imprese per stimolare la ripresa economica e garantire un futuro prospero per il nostro territorio”.