La proposta di riforma delle aperture domenicali tenga conto delle oramai consolidate abitudini di spesa dei consumatori e delle esigenze di micro e piccole imprese: questa la sintesi dell’audizione che si è tenuta oggi alla X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera, presieduta da Barbara Saltamartini. Per CNA era presente il coordinatore nazionale di CNA Turismo e Commercio, Cristiano Tomei.

Micro e piccole imprese si sono adeguate alla piena liberalizzazione dei giorni e degli orari di apertura degli esercizi commerciali, riuscendone a cogliere le oggettive opportunità. Nell’ottica di offrire ai consumatori uno shopping festivo qualitativamente elevato e merceologicamente specializzato, tra mille difficoltà organizzative le micro e piccole imprese hanno accettato la sfida delle aperture domenicali, tanto nelle località turistiche, quanto nei borghi, nei centri urbani pedonalizzati, nei centri commerciali naturali e nelle periferie cittadine.

I potenziali consumatori debbono poter fruire di un contesto cittadino attrattivo e rinnovato, in grado di contendere alle corone dei grossi centri commerciali che circondano le nostre città quella quota di mercato familiare che impiega il weekend non solo per fare spesa, ma anche per scrutare le tendenze del momento, per conoscere i prodotti innovativi e scoprire i nuovi sapori, oppure, più semplicemente, per passeggiare in un ambiente che rappresenta la più autentica manifestazione di vita collettiva.

La capacità di adattamento dei piccoli operatori del commercio ha assicurato un presidio sociale anche in corrispondenza dei giorni festivi, di cui hanno tratto beneficio le comunità cittadine interessate. Le piccole imprese hanno saputo ritagliarsi uno spazio di operabilità economica, nonostante la progressiva desertificazione commerciale dei centri cittadini a favore della grande distribuzione organizzata.

I piccoli hanno integrato il personale ricorrendo alla rete familiare e si sono imposti come valida opzione economica per consumatori e utenti che non intendono rivolgersi esclusivamente al commercio tradizionale, evitando, al contempo, che l’e-commerce diventi l’unica alternativa possibile.

CNA chiede che l’esame parlamentare tenga conto degli equilibri tra grande distribuzione organizzata e piccolo commercio. Al di là delle modalità di regolazione degli orari di esercizio, devono essere infatti individuati alcuni strumenti di innovazione e rigenerazione urbana utili alle imprese più piccole per competere con la grande distribuzione, altrimenti la regolamentazione dei giorni e degli orari di apertura dei negozi resterà sempre appannaggio dei grandi gruppi commerciali.

La tenuta, la ripresa e il futuro del piccolo commercio transitano dalla ineludibile rivitalizzazione del paesaggio urbano e architettonico e quindi dalle opportunità connesse allo sviluppo di valide city policy. È opportuno assegnare funzioni sociali nuove a contesti urbanizzati esistenti, ridisegnando dunque luoghi già segnati da vecchi usi per stimolarne la trasformazione creativa.