“È possibile sfruttare i grandi numeri della piccola impresa italiana per rafforzare la presenza delle rinnovabili nel mix energetico nazionale e contribuire al contempo alla messa in sicurezza energetica del paese”. È quanto ha sottolineato la CNA, intervenendo a un incontro promosso dal M5S dal titolo “Transizione energetica: proposte e strumenti per rilanciare il comparto produttivo” nel ribadire la posizione di puntare al rafforzamento della produzione di energia da fonti rinnovabili.

 

“Tale percorso – ha detto la CNA – è perseguito dal Governo, in questa fase, soprattutto attraverso l’azione di semplificazione delle procedure autorizzative. Tuttavia, va sottolineato come servano strumenti più mirati per sostenere efficacemente gli investimenti delle PMI in autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Investimenti che sarebbero auspicabili proprio in questo particolare momento storico per dare alle imprese la possibilità di ridurre i consumi energetici e quindi i loro costi”.

 

Al riguardo, il rafforzamento della produzione di energia da fonti rinnovabili non passa solo dalla realizzazione di grandi impianti – sostenuti oggi con il debole meccanismo delle Aste – ma anche dalla possibilità di intervenire in maniera diffusa con piccoli impianti di auto-produzione. È tuttavia nota la difficoltà delle imprese, in particolare le PMI, a programmare e realizzare gli interventi per l’autoproduzione per la mancanza di strumenti incentivanti e di sostegno accessibili e utili, in particolare, a sostenere gli investimenti iniziali.

 

Secondo una indagine condotta lo scorso anno da CNA, in collaborazione con la Fondazione sviluppo sostenibile, tre imprese su quattro di quelle hanno realizzato interventi in rinnovabili ed efficienza energetica lo hanno fatto sostenendo completamente il carico dei costi, non avendo strumenti di sostegno a cui poter accedere. “Sarebbe quindi opportuno rimediare a questa assenza, prevedendo strumenti ad hoc per le PMI. In tal senso, risulta improvvida la decisione del Governo di eliminare dal testo finale del DL Energia il riferimento ad uno strumento (il Fondo per l’autoconsumo da fonti rinnovabili) in grado di supportare le piccole imprese sotto tale punto di vista e che andrebbe a nostro avviso ripristinato”.